Bruxelles – Le condizioni ci sono e i tempi sono maturi. Albania e Macedonia del Nord possono avviare le pratiche per entrare in Europa. La Commissione europea ne è convinta, e ancora una volta raccomanda al Consiglio dell’UE di avviare i negoziati di adesione. Saranno dunque ora gli Stati membri ad occuparsi dei dossier, e decidere già dalle prossime settimane il futuro dell’allargamento dell’Unione europea.
La raccomandazione dell’esecutivo comunitario potrebbe non voler implicare niente. Il team Juncker già lo scorso anno aveva chiesto al Consiglio di aprire i capitolo negoziali per gli stessi due Paesi candidati, ma ad oggi niente è stato fatto. La grande differenza è che però, con il voto del Parlamento di Atene dello scorso gennaio, la questione del nome della Macedonia si è risolta. Questo non è un dettaglio da poco, e il Consiglio, che deve decidere all’unanimità, potrebbe dunque far progredire il processo di adesione dei due Paesi e quello di allargamento dell’UE.
Non c’è dubbio che comunque la decisione adottata dal collegio dei commissari è di quelle storiche. Lo è ancor di più per la Macedonia del nord. La questione del nome dell’ex repubblica jugoslava ha tenuto bloccato il processo per quasi 15 anni. Il governo di Skopje ha fatto richiesta di adesione nel 2004, e a dicembre dell’anno successivo si è visto riconosciuto lo status di Paese aspirante membro dell’UE. Solo che la disputa con la denominazione innescata con la Grecia non ha permesso l’apertura di neanche uno dei 33 capitoli negoziali.
L’Albania ha fatto richiesta di adesione ad aprile 2009, è si vista riconoscere lo status di candidato a giugno 2014, senza che niente accadesse da lì in avanti. Non vi erano le premesse per iniziare a intavolare i negoziati e avviare le procedure. Fino ad oggi. La relazione annuale sui progressi della Commissione riconosce i passi avanti che Bruxelles chiedeva.
“L’Albania e la Macedonia del Nord hanno dimostrato una forte determinazione a proseguire il cammino verso l’UE e hanno conseguito risultati concreti che devono essere irreversibili”, sottolinea L’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini. “Per questo, oggi raccomandiamo al Consiglio di avviare i negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord”.
In entrambi i casi si promuove il processo di riforme. Per l’Albania ci sono in particolare “risultati visibili” nella lotta alla criminalità organizzata, miglioramenti nella lotta alla corruzione, e “ una marcata trasformazione del suo sistema giudiziario”. Inoltre Bruxelles plaude alla riforma della pubblica amministrazione, che “va avanti”, e alla “intensificazione” nella cooperazione di polizia. Nel complesso i progressi si ritengono “significativi”.
La Macedonia del Nord, spiega il commissario per le Politiche di vicinato, Johannes Hahn, “non ha solamente portato avanti il suo ambizioso programma di riforme ma ha anche raggiunto un accordo storico con la Grecia, mettendo fine alla controversia sul nome che si protraeva da 27 anni”. Per gli sforzi di riconciliazione e stabilità nell’area, “è un esempio per l’intera regione, ma non solo”.