Bruxelles – Gli Stati membri dell’UE stanno dando maggiore priorità alle indagini e al persegimento di persone responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Nel 2018, i casi riguardanti genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità rimasti in sospeso o tutt’ora in corso sono 2.943. Questo numero riguarda atti criminali commessi in tutto il mondo ed è il più elevato documentato da parte del Consiglio Europeo e della Rete giudiziaria europea per l’accertamento e il perseguimento del genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra (Rete sul genocidio).
Dalla creazione Rete sul genocidio, organismo che ha creato punti di contatto nazionali per assicurare una stretta cooperazione tra le autorità di ogni paese UE, sono state intraprese azioni più intense nel settore della giustizia penale internazionale. L’Eurojust, l’Europol e gli Stati UE affrontano questi crimini come priorità chiave, e stanno intensificando gli sforzi congiunti per perseguire sospetti autori di tali crimini, impegnandosi nella lotta contro l’impunità.
Nel 2016 sono state avviate 1.073 nuovi casi di indagine sui crimini internazionali nei 28 Stati membri dell’Unione. Questa cifra è salita a 1.233 casi nel 2017, con un ulteriore aumento a 1.430 casi nel 2018. Questa tendenza, si sottolinea a Bruxelles, “mostra non solo l’impegno e la partecipazione sempre maggiore di un numero di Stati europei nella lotta comune contro questi crimini, ma anche il crescente impatto dei conflitti armati in prossimità dell’UE”.
Il netto aumento è uno dei principali temi di discussione alla IV Giornata europea contro l’impunità per il genocidio, i crimini contro l’umanità e crimini di guerra, organizzato da Eurojust, dalla presidenza rumena del Consiglio dell’UE, dalla Commissione Europea e dalla Rete sul genocidio. Ladislav Hamran, presidente di Eurojust, afferma che “L’Unione europea è uno spazio di sicurezza e giustizia e non possiamo e non vogliamo essere un rifugio sicuro per chiunque abbia commesso queste atrocità in qualsiasi parte del mondo”.