Bruxelle – Nell’UE un giovane adulto su quattro vive ancora con mamma e papà. Un po’ di più, in realtà, quasi due. E’ il 28,5% dei cittadini europei di età compresa tra i 25 e i 34 anni, secondo i dati Eurostat relativi al 2017, ad aver difficoltà a lasciare ‘il nido’. Un dato che in Italia tocca il 49,3%, in aumento rispetto al 2016 (48,9%).
Le nazioni europee con un tasso a una cifra sola in questa speciale graduatoria sono Danimarca (3,2%), Finlandia (4,7%), e sono anche gli Stati con ad avvertire meno il problema. Croazia (59,7%), Slovacchia (57,0%) e Grecia (56,3%) gli Stati invece dove il problema è più marcato.
Un terzo di questi giovani adulti a restare a casa con mamma e papà sono maschi (35,5%), dato superiore rispetto a quello delle coetanee femminile (21,7%). L’Italia spicca anche in questo caso per dati oltre la media europea: oltre la metà dei giovani uomini (57,9%) non va via di casa.
In media i giovani europei abbandonano la propria convivenza con mamma e papà quando sono prossimi ai 26 anni d’età. Nel 2017, la gran parte dei giovani adulti ad andare a vivere da soli precocemente risultano quelli del nord Europa, in particolare Svezia (18 anni), Lussemburgo (20 anni), Danimarca (21 anni) e Finlandia (22 anni). Mentre coloro che vanno a vivere da soli prima dei 25 anni provengono Stati come Estonia (22 anni), Germania, Francia, Paesi Bassi (23 anni ) e Regno Unito (24 anni).
Dall’altra parte della scala, invece, si possono identificare i cosiddetti ‘mammoni’ o ‘bamboccioni’, quanti cioè non abbandonano i genitori prima dei 30 anni d’età. Questa è la categoria dove rientrano i giovani adulti italiani (30 anni) che, insieme a Malta (31 anni), Slovacchia (32 anni) e Croazia (33 anni), si contendono il non invidiabile primato considerato anche che questi adulti rimangono a casa dei genitori anche dopo aver trovato un lavoro.