Bruxelles – Nessuna violazione delle norme. Il CETA, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada è del tutto legale e per nulla contrario alle regole comuni. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’UE, chiarendo in particolare che la procedura di risoluzione delle controversie tra investitori e Stati prevista dall’accordo “è compatibile” con il diritto comunitario. Un pronunciamento arrivato su spinta del Belgio, Stato membro dove la comunità francofona aveva fino all’ultimo avanzato riserve e obiezioni rischiando di bloccare la firma dell’accordo.
Il Belgio ha chiesto però il parere della Corte di giustizia circa la compatibilità del regolamento delle controversie (ISDS) con il diritto dell’Unione, per via dei dubbi legati alla competenza nell’interpretazione del diritto comunitario. Si temeva in sostanza che con il CETA la Corte di giustizia dell’UE potesse essere ‘sostituita’ dai tribunali terzi previsti dall’accordo di libero scambio.
Secondo l’organismo di giustizia di Lussemburgo il problema dell’interpretazione giuridica delle corti di appello commerciali non sussiste, poiché è convinzione dei togati che il CETA “non attribuisca ai tribunali previsti nessuna competenza nell’interpretazione o nell’applicazione del diritto dell’Unione diversa da quella vertente sulle disposizioni di tale accordo”. Più in dettaglio, l’accordo UE-Canada attribuisce all’Unione il potere di determinare, quando un investitore canadese cerchi di contestare misure adottate da uno Stato membro e/o dall’Unione, se la questione debba essere diretta avverso detto Stato membro o avverso l’Unione, alla luce delle norme sulla ripartizione delle competenze tra l’Unione e i suoi Stati membri. La competenza esclusiva della Corte a stabilire la ripartizione delle competenze tra l’Unione e i suoi Stati membri dunque “è preservata”.
Ci sono poi garanzie per investitori e operatori. Anche se i tribunali arbitrali dovessero infliggere ammende o sanzioni, “lo stesso diritto dell’Unione consente l’annullamento dell’ammenda” se vengono provati vizi procedurali o di forma. Ci sono tutele, e inoltre il CETA “contiene garanzie sufficienti per assicurare l’indipendenza dei membri dei tribunali previsti”.