- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 30 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Politica » Brexit, Juncker a May: “Tempo fino al 12/4 per avere estensione breve, poi non sarà più possibile”

    Brexit, Juncker a May: “Tempo fino al 12/4 per avere estensione breve, poi non sarà più possibile”

    Il presidente della Commissione europea prova a 'salvare' l'accordo di ritiro, che però è già stato bocciato tre volte. A questo punto, per ora, si aprono due scenari: hard o soft. Per quest'ultima servirà tempo

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    3 Aprile 2019
    in Politica

    Bruxelles – La possibilità di un transizione breve per uscire dall’UE rischia di ridursi. La Commissione europea dà ancora tempo al Regno Unito per ragionare all’accordo di ritiro, però avverte: “Se arriverà un’approvazione del Parlamento britannico entro il 12 aprile allora l’Unione europea dovrà approvare una proroga fino 22 maggio, altrimenti nessuna proroga breve sarà possibile”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker, invita non solo l’interlocutore britannico, ma pure il Parlamento europeo, a prepararsi a due scenari: transizione lunga o nessuna transizione.

    “Noi siamo aperti a molte possibilità di intesa sul futuro, e siamo pronti a negoziarle da subito”, a patto che Londra approvi subito e “con un maggioranza chiara” l’accordo trovato ma già bocciato tre volte (a metà gennaio, il 12 marzo e il 29 marzo), dice Juncker nel corso del dibattito d’Aula al Parlamento europeo. Il lussemburghese è tuttavia consapevole che col passare del tempo si riducono le chance che il Parlamento britannico si ravveda. “Ho paura che lo scenario di mancato accordo sia sempre più probabile”. E allora forse meglio evitare corse contro il tempo e lasciare aperta la strada ad una transizione più lunga. Che vorrebbe dire più tempo e maggiori possibilità di garantire un’uscita ordinata di Londra, ma vorrebbe dire anche incertezza, a cominciare da quella legata alle elezioni europee del prossimo 23-26 maggio.

    “Lavorerò fino all’ultimo momento per evitare una situazione di non accordo – ha detto con passione Juncker, mostrandosi più vicino alle posizioni di Angela Merker che a quelle di Emmanuel Macron -. L’Unione europea non caccerà nessuno Stato membro, farò personalmente tutto il possibile per prevenire una Brexit disordinata e mi aspetto che i leader politici in tutta l’UE a 27 e nel Regno Unito facciano lo stesso”.

    Il capogruppo dei liberali (ALDE), Guy Verhofstad le incertezze di un transizione non le vuole. “Il fatto che dovremmo creare una situazione per cui il Regno Unito ha un piede dentro l’UE e l’altro piede fuori dall’UE è una tragedia, sarebbe un disastro per l’Unione europea” e proprio per questo “non è la via da seguire”. Per il liberale, tra i candidati del suo partito alla guida della prossima Commissione europea, “non possiamo rischiare di dare le chiavi del futuro dell’UE a un Boris Johnson o a Michael Gove, gli architetti di questo disastro della Brexit. Una lunga estensione farebbe esattamente questo”.

    In Commissione però sono sempre più convinti che un accordo servirà, perché al di là delle misure di emergenza adottate a titolo unilaterale delle ripercussioni ci saranno. Sempre oggi il commissario per gli Affari economici e le politiche doganali, Pierre Moscovici, ne ha ricordate alcune. Lo scatto immediato di controlli alle frontiere per le merci in caso di mancato accordo, l’obbligo di pagamento dell’iva a carico dell’esportatore. In pratica “ripercussioni per migliaia di imprese” e per il mercato unico. “Sappiamo inoltre che ci sarà un impatto economico-finanziario per l’Europa a 27”, ricorda, senza offrire cifre, al momento più che altro stimate.

    Juncker attende altri dieci giorni. Dieci giorni nei quali Londra può decidere le sorti di un negoziato i cui destini sono tutti nelle mani di un sempre più confuso e diviso partito conservatore. E non solo quello. “Tempi difficili richiedono scelte difficili, ma purtroppo Jeremy Corbyn è stato il problema e non la soluzione”, ammette in Aula la laburista Jacqueline Foster, in aperta critica con il segretario del suo partito. Chiede più tempo, Foster. E lo stesso fa Seb Dance, altro laburista in Parlamento europeo. Il collega di gruppo Roberto Gualtieri (PD) si schiera con loro. “un’estensione più lunga non può e non deve essere esclusa”.

    Sembra essere questa la rotta tracciata, anche dopo l’aut-aut di Juncker. Che però chiarisce: il 12 aprile è l’ultimo giorno utile per approvare l’accordo di ritiro e avere una proroga breve di permanenza dell’UE (scaduta il 29 marzo e già estesa), e poi “qualunque cosa succede il Regno Unito dovrà comunque risolvere le tre questioni principali”, vale a dire diritti dei cittadini, impegni finanziari e questione irlandese.

    Tags: AldebrexitDoganeelezioni 2019Guy Verhofstadthard brexitJean-Claude Junckerno dealparlamento europeoPierre MoscoviciRoberto Gualtieriue

    Ti potrebbe piacere anche

    paesi terzi sicuri
    Diritti

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    30 Maggio 2025
    Politica Estera

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    30 Maggio 2025
    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)
    Diritti

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    30 Maggio 2025
    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)
    Politica

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    30 Maggio 2025
    Cavie da laboratorio [foto: imagoeconomica, via IA]
    Politica

    Sperimentazione su animali, da marzo 2026 il calendario per lo stop Ue

    30 Maggio 2025
    Fabrizio Spada, responsabile Relazioni istituzionali dell'Ufficio di Collegamento del Parlamento UE in Italia [Roma, 29 maggio 2025]
    Notizie In Breve

    Spada (Parlamento europeo): “Nessun prelievo forzoso ai risparmiatori europei”

    29 Maggio 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione