Bruxelles – Avviene tutto su Twitter, intimidazione e minaccia (forse) di licenziamento inclusa. Il protagonista è Claudio Borghi, deputato della Lega, che attacca il portavoce del Parlamento europeo in Italia, Maurizio Molinari, che ha il torto, evidentemente grave, di difendere un sondaggio (fatto con tutti i crismi scientifici necessari) dal quale emerge che i tre quarti degli italiani sono favorevoli a restare nella moneta unica, bestia nera di Borghi, che sulla lotta contro l’euro ci ha costruito una carriera, basta invero su qualche informazione approssimativa, come quella che la Spagna sarebbe uno degli Stati fondatori dell’Unione europea.
La questione parte ieri, quando l’Ufficio di Roma del Parlamento europeo pubblica un sondaggio che, tra l’altro, non dice nulla di nuovo, e conferma un dato che emerge da mesi e mesi: gli italiani vogliono restare nell’euro, tanto che anche M5S e Lega hanno abbandonato ogni campagna per l’uscita.
Euro, sì o no? Facendo i conti, anche nelle proprie tasche, il 65% degli italiani si dichiara favorevole alla moneta unica. Non lo dice la Banca centrale europea, ma la voce stessa degli italiani intervistati nel sondaggio Eurobarometro di ottobre 2018 pic.twitter.com/TMUjuxeRuC
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) March 18, 2019
Le repliche appaiono numerose, soprattutto dei detrattori della moneta unica, tra i quali, ad esempio, un pacato signore che ha come logo una svastica contornata dalle stelle europee.
Tra questi appare Borghi, che con argomentazioni dettagliate sulle quali ha riflettuto a lungo risponde così ad un secondo Tweet del parlamento:
Sarete spazzati via… preparate le scatole di cartone.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 18, 2019
Il deputato continua a polemizzare con altri utenti di Twitter quando Molinari, persona che è nota per pacatezza ed equilibrio, risponde che forse è il caso di abbassare i toni, valorizzando il lavoro dell’istituzione che lo impiega (dopo che ha vinto tre concorsi pubblici):
https://twitter.com/maurimol79/status/1107769184551874560
Borghi non ci sta, cerca e ricerca on line qualcosa per attaccare Molinari, e trova un Tweet di 6 anni fa, del 2013, quando l’attuale portavoce non lavorava per il Parlamento o le istituzioni, ma era un cittadino “libero”. Ma nel retweet questo non si vede, i lettori di oggi non lo possono sapere. Però il deputato scrive e commenta come se il Tweet fosse di oggi e Molinari parlasse oggi in qualità di portavoce.
Scusi @maurimol79 a che titolo un "responsabile media del parlamento europeo" parla così del M5S, partito di magg. relativa in Italia? Screenshottate tutto, faremo il possibile per rimuovere una persona evidentemente inadeguata per il ruolo che ricopre
https://t.co/LAihnh5nOD— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 18, 2019
Il deputato continua il suo attacco, fomentando e forse anche fomentato dai tanti haters che attaccano Molinari.
Poi arriva la perla finale, oramai dopo la mezzanotte e dopo decine di Tweet, con la minaccia di Borghi a Molinari:
Penso che lei non sia lucido e non sia adeguato per il ruolo che ricopre. Provvederemo dopo le elezioni a far presente la cosa al nuovo ufficio di presidenza del Parlamento UE. A presto.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 18, 2019
Ecco, questa, succintamente, è la storia. Non è bella per niente.
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani è poi entrato nella questione: “Respingo con forza ogni minaccia”, ha scritto in un Tweet appena scesa da un aereo a Bruxelles.
.@maurimol79 è un funzionario del @Europarl_IT e non tocca a sia pur importanti politici italiani minacciare la sua rimozione per aver dato notizie o aver espresso opinioni a loro non gradite. Difendo l’autonomia della Istituzione che presiedo e respingo con forza ogni minaccia.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) March 19, 2019