Bruxelles – Il Parlamento europeo si ribella contro il suo presidente, Antonio Tajani, e lui è costretto alla scuse ufficiali. Le sue dichiarazioni su Benito Mussolini e il fascismo provocano la rivolta dell’Aula, dove i lavori si fermano per un attimo e l’ordine del giorno viene stravolto per discutere delle risposte fornite durante un intervento a Radio24-IlSole24Ore. Socialdemocratici (S&D), Verdi e Sinistra Unitaria (GUE) chiedono e ottengono di modificare l’agenda dell’Aula, e vogliono le dimissioni di Tajani.
Duro l’intervento dei Verdi, affidato al capogruppo Philippe Lamberts. “Tajani ha detto che può esserci del buono nel fascismo, che di fatto con le sue leggi ha annientato la democrazia. E’ questo indegno del presidente del primo parlamento transnazionale della storia dell’umanità”. Il Parlamento europeo, scandisce il belga, “è stato creato proprio per non avere più i fascismi in Europa, quindi che ritiri le dichiarazioni o si ritiri”. Intervento che riscuote un grande Grande applauso da parte dei presenti.
Un applauso scrosciante dell’80% dell’aula compresi molti membri del #EPP sfiduciano di fatto @EP_President ….. #Tajani
— Nicola Danti (@DantiNicola) March 14, 2019
Non va per il sottile nemmeno la Sinistra Unitaria. “Come gruppo chiediamo le dimissioni di Tajani”, dice la capogruppo Gabri Zimmer. “Non è possibile che alla guida del Parlamento europeo, che ha il compito di evitare che odio, antisemitismo e fascismo tornino ci sia un uomo che banalizzi l’era mussoliniana come se Mussolini fosse diventato fascista solo dopo un certo momento”. Zimmer ricorda quindi a Tajani che “in quest’Aula ci sono persone i cui genitori già nel primo anno dell’era Mussolini sono stati incarcerati”. Un riferimento a Barbara Spinelli, figlia di Altiero, confinato a Ventotene, dove redasse il famoso manifesto.
Per Joseph Weidenholzer, vicepresidente del gruppo S&D, sono giunte “esternazioni irritanti su Mussolini” da parte di Tajani. “Non è la prima volta che fa affermazioni con interpretazioni unilaterali della storia, che vanno anche contro il suo dovere di imparzialità”. Dal gruppo l’invito “a prendere posizione immediatamente” contro quanto detto, perché altrimenti “ci riserviamo di muovere ulteriori passi”.
Anche i socialisti minacciano la richiesta di dimissioni. Dall’Abruzzo, dove Tajani si trova per impegni istituzionali, arrivano per mail le scuse del presidente del Parlamento europeo. “Da convinto anti-fascista mi scuso con tutti coloro che possano essersi sentiti offesi dalle mie parole, che non intendevano in alcun modo giustificare o banalizzare un regime anti-democratico e totalitario”. Quindi chiarisce: “Mussolini e il fascismo sono stati la pagina più buia della storia del secolo passato, senza alcun distinguo”. Scuse forse tardive. Il terremoto politico è fatto e la strada della sua corsa per la rielezione allo scranno più alto di Strasburgo dopo il voto di maggio si fa impervia.