Bruxelles – Nemici sull’acciaio e l’alluminio, molto amici sull’energia. Gli scambi commerciali tra Stati Uniti e Unione europea vanno a gonfie vele. Da quando la scorsa estate i presidenti di Commissione europea e Stati Uniti, Jean-Claude Juncker e Donald Trump hanno raggiunto la speciale intesa sul gas naturale liquefatto, l’UE ha aumentato le sue importazioni del 181%, arrivando a 7,9 miliardi di metri cubi, stando ai dati aggiornati a marzo diffusi dall’esecutivo comunitario. Quasi un quarto degli acquisti è stato effettuato a inizio anno (1,3 miliardi di metri cubi a gennaio, 0,6 milioni di metri cubi a febbraio).
I dati rappresentano una buona notizia per l’amministrazione Trump, che incassa i soldi dell’acquirente europeo. Ma rappresentano una buona notizia anche per l’UE, che risponde alle sue necessità energetiche allentando la forte dipendenza dal gas russo. Una scelta geo-politica su cui l’UE intende puntare ancora di più. “L’Unione europea è pronta ad agevolare ulteriori importazioni di gas naturale liquefatto statunitensi, alle giuste condizioni di mercato e se i prezzi sono competitivi”, fa sapere l’esecutivo comunitario.
Al fine di esplorare ulteriormente la possibilità di rafforzare la partnership in materia energetica e discutere il rafforzamento della cooperazione transatlantica in questo ambito, il 2 maggio UE e Stati Uniti si ritroveranno a Bruxelles per il forum di alto livello dedicato alle esportazioni di GNL su larga scala nel mercato del gas dell’UE.
La Commissione europea ha deciso di investire nella diversificazione delle fonti e degli approvvigionamenti. E’ in questa strategia che si inquadrano i cofinaziamenti per oltre 650milioni di euro di progetti per infrastrutture GNL. Si tratta di otto progetti volti ad aumentare la capacità di 22 miliardi di metri cubi entro il 2023.