Bruxelles – Tutto come previsto da tempo. I sovranisti avanzano, le forze tradizionali tengono ma arrancano. Se si andasse al voto oggi l’Europa terrebbe, ma con equilibri tutti da rivedere perché la maggioranza assoluta dei seggi non sarebbe più appannaggio di popolari (PPE) e socialdemocratici (S&D), che dovrebbero ricorrere ad alleanze con liberali (ALDE) o Verdi per mantenere il controllo dell’Aula.
PPE con 183 seggi (-34), S&D con 135 (-51), ALDE 75 (+7): questa la composizione del prossimo Parlamento europeo secondo le proiezioni diffuse oggi dal Parlamento stesso. Si tratta di dati realizzati elaborando i vari sondaggi sulle intenzioni di voto prodotti negli Stati membri. Il Parlamento Ue li ha raccolti ed elaborati. Il risultato è questo. Le forze che hanno contribuito ad eleggere la Commissione Juncker continueranno a controllare l’Aula.
I principali partiti europei, come visto, perdono terreno. Il dato dell’ALDE va visto nell’ottica di numeri potenzialmente crescenti. En Marche!; Il partito del presidente francese, Emmanuel Macron, viene conteggiato nel gruppo ‘altri’. Dunque l’ALDE potrebbe avere più dei 75 seggi che il Parlamento gli attribuisce.
Con popolari e socialisti che insieme non avranno la maggioranza assoluta se si andasse a votare questo fine settimana (318 seggi rispetto ai 353 richiesti), non c’è dubbio che i liberali diventeranno l’ago della bilancia. I verdi sono previsti in calo (-7, a 45 deputati), ma comunque in grado di sostenere l’asse PPE-S&D, se i negoziati politici dovessero portare ad una simile alleanza.
Le forze anti-sistema crescono ma non sfondano. Non saranno in grado di imporsi, perché metteranno insieme 143 deputati europei, considerando conservatori (ECR, 51 membri), Europa della libertà e della democrazia diretta (EFDD, 43) ed Europa delle nazioni e della libertà (ENF, 59). Quest’ultimo è previsto come il quarto gruppo per numero di parlamentari.
Sarà soprattutto la truppa italiana a dare man forte alle forte euro-scettiche. Con la Lega (che siede nell’ENF) che oggi prenderebbe il 32,4% e il Movimento 5 Stelle (che siede nell’EFDD) previsto al 25,7%, ci sarà molto ‘made in Italy’ nel gruppone anti-sistema, che comunque registra una vittoria di non poco conto, visto che riesce a sopperire all’uscita di scena dei britannici.
Le proiezioni si basano sull’assunto che il Regno Unito non partecipi alle elezioni per via della Brexit, che senza un accordo avverrà il 29 marzo.