da uno degli inviati
Strasburgo – Tre mesi. Tre mesi per cercare di evitare il peggio se le cose si mettono male. Per novanta giorni l’Ue unilateralmente manterrà in vigore come validi gli standard di sicurezza ferroviaria con il Regno Unito a partire dal 30 marzo, giorno dell’uscita di Londra dall’Ue.
Gli scenari possibili sono due: un’uscita con un accordo o senza un accordo. L’Ue si prepara a questa seconda possibilità, e cerca di evitare scossoni. Da qui la proposta dell’esecutivo comunitario: garantire la validità delle autorizzazioni di sicurezza per “alcune parti” dell’infrastruttura ferroviaria per un periodo “strettamente limitato di tre mesi” al fine di “consentire l’attuazione di soluzioni a lungo termine in linea con la legislazione dell’Ue”.
Un problema “legato in particolare legato al tunnel sotto la Manica”, sottolinea il commissario per la Crescita e gli investimenti, Jyrki Katainen, nel presentare la proposta al termine della riunione del collegio dei commissari. Un accorgimento, precisa, che “sarà subordinato al mantenimento da parte del Regno Unito di standard di sicurezza identici ai requisiti dell’Ue”.
Con questa misura d’emergenza si intendere garantire la protezione dei passeggeri del trasporto ferroviario, la sicurezza dei cittadini e allo stesso tempo evitare interruzioni delle operazioni ferroviarie transfrontaliere.
L’esecutivo comunitario è consapevole che quelle messe a punto sono misure cuscinetto, di misure che “non possono mitigare” l’impatto generale di una hard Brexit, un’uscita del Regno Unito senza alcun accordo. Non a caso la Commissione e il suo membro finlandese sottolineano a più riprese che quella di oggi è una proposta “di natura temporanea, di portata limitata e unilaterale”.
Ora Consiglio e Parlamento Ue dovranno fare di tutto perché queste misure siano approvati in tempi rapidi, così da averle già pronte per l’uso nel caso in cui si dovessero rendere necessarie.