Bruxelles – L’Unione europea ha iniziato oggi il processo che potrebbe portare alla sospensione temporanea di accesso preferenziale al mercato europeo della Cambogia sotto il regime commerciale “Tutto tranne le armi” (TSA), a causa del mancato rispetto dei diritti umani e politici da parte del regime. In realtà il processo è lungo, e quella avviata oggi sembra essere solo una fase di confronto politico, magari di pressione da parte di Bruxelles verso un regime che qualche passo, piccolo, sul fronte del rispetto dei diritti umani secondo la Commissione europea lo ha fatto. Ma non è ancora sufficiente.
Le preferenze concesse nell’ambito del regime TSA possono essere ritirate se i paesi beneficiari non rispettano i diritti umani e i diritti dei lavoratori.
Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, spiega che “negli ultimi diciotto mesi abbiamo visto un declino nella democrazia, nel rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto in Cambogia”. L’Unione, ammette poi Mogherini, “ha preso atto delle recenti iniziative delle autorità cambogiane”, come i rilasci nei mesi di agosto e settembre scorsi di diversi esponenti politici, attivisti della società civile e giornalisti che erano imprigionati, e le azioni per consentire alle persone bandite dalla vita politica di recuperare i loro diritti o anche per rimuovere le restrizioni che ostacolano le attività della società civile e dei sindacati. “Questi sono sviluppi positivi. Tuttavia – sottolinea l’alta rappresentante -, la situazione rimane molto preoccupante e, senza misure più convincenti da parte del governo si mette seriamente in discussione l’accesso della Cambogia al TSA”.
Sulla questione è intervenuta anche la commissaria europea per il commercio, Cecilia Malmström, ribadendo che “quando affermiamo che la politica commerciale dell’UE si basa sui valori, queste non sono parole vuote”. La commissaria svedese ricorda che l’Unione è una delle aree poiù aperte verso i paesi meno sviluppati nel mercato mondiale, “tanto più – afferma – che i fatti dimostrano che l’esportazione verso il mercato unico europeo è in grado di stimolare in modo significativo l’economia di questi paesi”. Ma, insiste Malmström, “in cambio, chiediamo a questi paesi di rispettare determinati principi fondamentali”.
L’avvio della procedura di recesso temporaneo non comporta l’immediata sospensione delle preferenze tariffarie, che sono solo l’ultima possibilità, ma apre un periodo di monitoraggio e impegno intensi. L’obiettivo della Commissione, spiega una nota, “rimane quello di migliorare la situazione della popolazione locale”.