Bruxelles – Parte dal Belgio la richiesta di modifica delle regole internazionali sul trasporto aereo. Il responsabile dell’aeroporto internazionale di Bruxelles-Zaventem, Marc Descheemaecker, vuole l’abolizione della tasse locali sul traffico aereo, per una più omogenea tassazione del cherosene utilizzato dai vettori per compiere i loro spostamenti.
Le regole attuali penalizzano troppo gli scali più trafficati, sostiene Descheemaecker. Con una domanda sempre più crescente di trasporto aereo, continuare a tassare i terminal sulla base del numero di decolli e atterraggi rischia contraccolpi economici difficili da gestire.
Una tassa sui voli mina l’attività degli aeroporti più grandi. Maggiore è il traffico aereo, maggiore sarà l’onere finanziario da dover pagare. Viceversa, ragiona l’amministratore belga, una tassa sul carburante non avrebbe impatti sull’attività di gestione delle strutture aeroportuali.
Si stima che il solo settore dell’aviazione civile sia responsabile del 2%-3% delle emissioni mondiali di CO2, e a livello Ue come a livello internazionale ci sono norme per limitare la produzione dell’inquinamento degli aerei. A detta di Descheemaecker se è necessaria una misura globale, occorre rivedere il Trattato di Chicago sul trasporto aereo, adottato dopo la seconda guerra mondiale.
Comunque lo si voglia vedere, non è comunque una buona notizia per il consumatore. Che si tratti di tasse aeroportuali o tasse sui carburanti, tutto viene scaricato sul consumatore finale. Ad ogni modo il responsabile dell’aeroporto internazionale di Bruxelles apre il dibattito.