Bruxelles – La concorrenza fa bene alla salute. L’attività di controllo sulle attività di mercato nel settore dei farmaci “favorisce la disponibilità di medicinali economici e innovativi”, sostiene la Commissione europea nella relazione pubblicata oggi. Tra i principali risultati dell’attività dell’esecutivo comunitario l’aver permesso una maggiore diffusione dei farmaci generici, a beneficio di consumatori e famiglie.
Come spiega l’esecutivo comunitario, le pratiche anti-concorrenziali “hanno preso varie forme”. Tra queste risultano pratiche di esclusione dei concorrenti volte a ritardare l’ingresso nel mercato dei medicinali generici, pratiche di ripartizione del mercato e di fissazione dei prezzi, accordi in base ai quali le aziende produttrici di farmaci hanno diviso con le aziende generiche i propri profitti, affinché queste ultime non immettessero i prodotti generici sul mercato. L’attività dell’Antitrust comunitario hanno poi riguardato prezzi eccessivi applicati ai medicinali non protetti da brevetto.
Tutte pratiche scoraggiate grazie all’intervento dell’Ue, che in questi anni ha inflitto ammende per un totale di oltre un miliardo di euro. Non solo. Oltre alle multe, sottolinea la Commissione Ue, “sono stati resi vincolanti gli impegni delle imprese di porre rimedio alle rispettive condotte anticoncorrenziali”.
Oltre a ‘ripulire’ il mercato dei farmaci da pratiche sleali, l’attività di Bruxelles ha favorito l’innovazione e all’aumento delle possibilità di scelta dei medicinali, sottolinea ancora l’esecutivo comunitario. In questo modo sono state “impedite” operazioni che avrebbero potuto compromettere gli sforzi di ricerca e sviluppo in vista del lancio di nuovi medicinali o dell’estensione dell’uso terapeutico dei medicinali esistenti.
“Mettere a disposizione dei pazienti e dei sistemi di assistenza sanitaria europei medicinali economici e innovativi è una delle sfide principali, nonché uno dei più importanti obiettivi, dell’Europa”, sottolinea Margrethe Vestager, commissario europeo per la Concorrenza, secondo la quale “è importante continuare ad assegnare un’elevata priorità al nostro lavoro in questo settore”. Da qui l’invito alle autorità garanti della concorrenza di tutti gli Stati membri a “garantire che i mercati dei prodotti farmaceutici contribuiscano a conseguire tale obiettivo”.