Il commissario per i Rapporti interistituzionali in Aula a Strasburgo ribadisce l’importanza di “spingersi oltre”, e invoca passi avanti reali sull’immigrazione
Riforme, consolidamento, “azioni concrete” per la gestione del flusso dei migranti in mare, maggiore coesione nel settore della difesa: questi gli imperativi per l’immediato futuro dell’Ue. A dettare l’agenda dei lavori agli Stati membri il commissario europeo per i Rapporti interistituzionali, Maros Sefcovic, nel corso del dibattito parlamentare in vista del vertice del Consiglio europeo della prossima settimana. La parola d’ordine, anticipa, non cambierà. “Sono stati compiuti enormi sforzi per consolidare le finanze pubbliche, per avviare riforme strutturali, e per stabilizzare i mercati finanziari. Se sapremo sostenere questi sforzi le nostra risposta alla crisi funzionerà”. Il concetto è noto, lo hanno ripetuto più e più volte, a rotazione, il presidente della Commissione europea, il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, il presidente del Consiglio europeo, il presidente della Bce. I paesi dell’Eurozona e dell’Ue hanno agito bene, ma non si devono fermale. E Sefcovic lo ribadisce una volta ancora. “Stiamo iniziando a vedere i risultati” delle politiche anti-crisi”. La riforma della governance economica, con l’entrata in vigore del two-pack, è un miglioramento notevole rispetto a quanto avevamo prima della crisi, ma dovremo spingerci oltre per assicurare la sostenibilità e la stabilità dell’Euro nei prossimi anni”.
Ma non c’è solo la crisi economica davanti all’Ue. A queste se n’è aggiunta un’altra, egualmente delicata: quella umanitaria. Bisogna contrastare il traffico di esseri umani e gestire i flussi di migranti. “Sull’immigrazione – rileva Sefcovic – la Commissione si aspetta che il vertice del Consiglio europeo ribadisca la necessità di promuovere azioni concrete a sostegno della Task-force per il Mediterraneo”. Si tratta di un impegno irrinunciabile. “La tragedia di Lampedusa ha messo in luce la necessità di maggiori operazioni di controllo delle frontiere e di maggiore capacità di localizzare le imbarcazioni nel Mediterraneo”. L’impegno dei paesi membri non dovrà però essere circoscritto ai confini dell’Unione europea. “Per combattere la tratta di esseri umani e la criminalità organizzata dovranno essere aumentate cooperazione e scambio di informazioni con i paesi terzi”.
Renato Giannetti