Bruxelles – “La storia dell’essere umano è una storia di migrazioni”. Dice cosí l’alta rappresentante Ue Federica Mogherini in occasione della giornata mondiale dei migranti, che ricorre domani 18 dicembre. “Per migliaia di anni le persone si sono spostate da un luogo a un altro per una molteplicità di ragioni, e continua a farlo tuttora”.
Nel 2000 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata internazionale per i diritti dei migranti. Lo stesso giorno di 10 anni prima era stata approvata la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. L’esigenza di occuparsi delle condizioni dei lavoratori che migravano, pero’, era sorta già numerosi anni prima. Nel 1972 è un evento in particolare a smuovere per la prima volta le Nazioni Unite: un camion che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire e coinvolto in un incidente nel tunnel del Monte Bianco. Nell’impatto 28 lavoratori originari del Mali perdono la vita: erano nascosti sul camion. Viaggiavano verso la Francia, alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita dignitose. La vicenda spinge le Nazioni Unite ad occuparsi, per la prima volta, dei diritti dei lavoratori migranti.
Oggi i migranti internazionali a giro per il mondo sono 258 milioni. In una nota, la Commissione europea sottolinea che l’Ue “riafferma in questa giornata il suo impegno a proteggere i diritti umani dei migranti, nell’intento di prevenire i pericolosi viaggi irregolari, garantendo per contro opportunità per percorsi legali e sicuri”.
“Per fare ciò stiamo lavorando con tutti i nostri partner a livello mondiale. Il fenomeno migratorio richiede alleanze globali: nessun Paese può occuparsi da solo di migrazioni, né l’Europa, né alcun altro al mondo”, si continua a leggere nella nota.
Un messaggio che arriva forte, soprattuto all’indomani delle proteste di ieri a Bruxelles contro il Global Compact, nel quartiere delle istituzioni europee. Il patto globale sulle migrazioni voluto dall’Onu è stato infatti siglato la scorsa settimana a Marrakech da 164 Paesi. I manifestanti si sono scontrati con un altro corteo, che sfilava invece contro xenofobia e razzismo. L’intervento della polizia non ha tardato ad arrivare, rispondendo con gas lacrimogeni e idranti davanti alla Commissione europea.