Potrebbe essere un messaggio in vista del rinnovo della Commissione o solo un commento ‘vivace’
È il nuovo responsabile della Comunicazione del Pd, appena nominato dal neoeletto segretario Matteo Renzi. Il napoletano Francesco Nicodemo è uno che non le manda a dire, e così ieri ha inviato il suo primo messaggio all’italiano che ha la più alta carica nell’Unione europea, Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Industria, che proprio ieri è stato nel capoluogo campano per un convegno di Confindustria. “Sta sparando tante di quelle supercazzole che nemmeno il Mascetti in una vita” ha twittato Nicodemo, citando il mitico conte monicelliano di Amici Miei, poche ore prima dell’investitura ufficiale. Chissà se Renzi condivide la scelta di un attacco frontale al vicepresidente (italiano) dell’esecutivo europeo proprio nel primo giorno del suo mandato.
Nicodemo, classe ‘78, laureato in Lettere classiche alla Federico II di Napoli, lavora in una Software House che sviluppa prodotti Open Source, e proprio gli Open Source furono una delle sue battaglie principali quando è stato consigliere comunale ai tempi dell’ultima giunta Iervolino, quando si è battuto con successo per far installare Linux nei computer del Comune partenopeo. Alle elezioni che portarono all’elezione di Luigi de Magistris alla guida della città, Nicodemo non riuscì a farsi rieleggere ma il partito premiò le sue capacità comunicative 2.0 nominandolo responsabile della comunicazione della Federazione provinciale.
Nel 2011 ha aperto il blog ‘paNICO DEMOcratico‘ che quest’anno è sbarcato sull’Espresso. Lui, rottamatore da quando Renzi e Civati fondarono il movimento ed erano quasi dei ‘paria’ nel partito, non ha mai abbandonato il sindaco di Firenze anche quando a Napoli, soprattutto negli ultimi mesi, sono saltati sul carro del vincitore nuovi, improbabili (e improponibili) renziani illuminati sulla via di Damasco come i (furono?) fedelissimi di Bassolino, Massimo Paolucci, e Antonio “Tonino” Amato. E così Renzi ha deciso di premiarlo e di valorizzare le sue capacità chiamandolo con sé nella segreteria nazionale. A Bruxelles ha già fatto capire come la pensa.