Bruxelles – Se, come la maggior parte dei viaggiatori, trovate le code e le procedure ai varchi sicurezza la parte meno eccitante di un viaggio in aereo, sappiate che nel giro di qualche anno i controlli minuziosi e i tempi di attesa potrebbero essere solo un brutto ricordo. In Gran Bretagna centri di ricerca universitari e aziende private sono al lavoro da tempo per studiare soluzioni per accelerare i controlli ai varchi e rendere il processo più facile e sicuro possibile.
Uno scanner per passeggeri ultrasensibile che rivela minacce nascoste per la sicurezza è in fase di sperimentazione presso l’aeroporto di Cardiff nel Regno Unito.
Lo scanner walk-through, che utilizza la tecnologia spaziale per visualizzare il calore del corpo umano, è il risultato di una collaborazione tra Sequestim e gli scienziati dell’Università di Cardiff.
L’apprendimento del computer consente allo scanner di distinguere tra minacce e non minacce ma senza che i passeggeri debbano rimanere fermi o rimuovere gli indumenti esterni. La nuova tecnologia in fase di sperimentazione è il risultato di tre anni di lavoro e potrebbe avere un impatto notevole sui circa 12 milioni di passeggeri che viaggiano in aereo ogni giorno su 120.000 voli. Un numero che, secondo le stime della IATA, è destinato a raddoppiare entro il 2036.
La tecnologia che scherma le persone in movimento ha il potenziale di eliminare le code ai terminal degli aeroporti. Inciderà inoltre sull’efficacia della sicurezza e contribuirà a proteggere i passeggeri.
Lo scanner combina una serie di tecnologie all’avanguardia sviluppate nel Regno Unito. Usa il corpo umano come fonte di “luce”, in contrasto con gli scanner esistenti che elaborano onde millimetriche riflesse e sparse mentre il passeggero è costretto a mettersi in posa. Per controllare il soggetto, lo scanner ha bisogno solo di pochi secondi. I passeggeri che camminano normalmente attraverso la sicurezza non dovrebbero più togliere i cappotti e le giacche o rimuovere oggetti personali come i telefoni.
Originariamente costruita per studiare i confini più remoti dell’universo, la tecnologia utilizzata è talmente sensibile da poter vedere una lampadina da 100 W ad una distanza di 500.000 miglia (il doppio della distanza dalla Luna). Lo scanner “impara” rapidamente la differenza tra gli elementi che possono e non possono essere portati su un aereo, riducendo il rischio di falsi allarmi che disturbano i passeggeri e rallentano lo screening. La tecnologia del rivelatore è stata originariamente sviluppata per studiare i fenomeni astronomici più lontani. Ad esempio, per studiare come le stelle nascono da gigantesche nuvole di gas e polvere. Rileva onde millimetriche, che sono come la luce visibile ma a una lunghezza d’onda più di mille volte più lunga.
Fino al 7 dicembre all’aeroporto di Cardiff si svolgeranno delle prove che riguarderanno solo persone invitate e non incideranno sulle normali operazioni aeroportuali né quindi sugli altri passeggeri. Il progetto è finanziato dal governo britannico nell’ambito della ricerca di sistemi innovativi per la difesa e la sicurezza. Fa parte del programma quinquennale Future Aviation Security Solutions (FASS), l’iniziativa multimiliardaria che sponsorizza idee innovative per contribuire a rafforzare la sicurezza dell’aviazione.
La prova dell’aeroporto mira a dimostrare che lo scanner è affidabile, versatile, veloce e conveniente.
Leggi l’articolo sul blog di Stefano Campolo.