Bruxelles – Ricerca, innovazione, sviluppo dei progetti finanziati dall’Unione Europea e internazionalizzazione degli studi e del placement degli studenti. Con questi obiettivi l’Università Suor Orsola Benincasa (la prima Università al mondo in procinto di essere riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità) sarà la prima Università della Campania ad avere a Bruxelles un Centro per gli Affari Internazionali, che sarà all’interno dell’Ufficio Comunitario della Regione Campania, a due passi dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea.
La presentazione del Centro per gli Affari Internazionali dell’Università Suor Orsola Benincasa si svolgerà giovedì 6 dicembre alle ore 17 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, in occasione della tavola rotonda dedicata al tema “Educare alla cultura: le istituzioni ed il patrimonio culturale al servizio della cittadinanza europea”. Un evento che rientra tra le iniziative italiane riconosciute dal MIBACT nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio culturale, per promuovere, come sancito dal Parlamento Europeo, una riflessione sul valore del patrimonio culturale dell’Europa quale “fonte condivisa di memoria, comprensione, identità, dialogo, coesione e creatività”.
All’incontro, coordinato dal direttore di Eunews.it, Lorenzo Robustelli, prenderanno parte, insieme al Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Paolo Grossi, il direttore dell’Ufficio Comunitario della Regione Campania, Dario Gargiulo, il direttore dell’Ufficio Unesco di Bruxelles, Paolo Fontani, il responsabile dell’Unità “Intellectual Property and Technology Transfer” del Joint Research Centre della Commissione Europea, Giancarlo Caratti di Lanzacco, il direttore del Centro di Ricerca Scienza Nuova del Suor Orsola, Roberto Montanari, il project manager del Cluster Tecnologico Nazionale TICHE, Gianluca Genovese e Diego Marani, coordinatore politico per la diplomazia culturale del SEAE, il Servizio europeo per l’azione esterna della UE.
Al termine dell’incontro il primo grande happening culturale internazionale del Suor Orsola: l’inaugurazione della mostra fotografica “Le Savoir sur la falaise”, un allestimento (che sarà in esposizione all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles fino al 20 Gennaio 2019) che trae origine dal volume “Le Savoir sur la falaise. Luoghi e storie dell’Università Suor Orsola Benincasa” (Mondadori Electa). Un volume speciale che racconta, attraverso le straordinarie immagini realizzate da un Maestro della fotografia come Mimmo Jodice e i contributi di autorevoli studiosi (da Marino Niola a Gae Aulenti, da Piero e Benedetta Craveri a Cesare De Seta, da Elena Croce a Pier Luigi Rovito), i cinque secoli dei luoghi e delle storie dell’antica cittadella monastica di Suor Orsola, uno dei grandi patrimoni artistici, paesaggistici e culturali della città di Napoli, oggi in procinto di diventare patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO.
“L’investimento internazionale che abbiamo scelto di fare anche grazie al sostegno lungimirante della Regione Campania – spiega Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa – vuole essere da un lato una dimostrazione concreta della nostra fiducia nell’Europa e nella grande risorsa che rappresenta per i singoli Paesi il suo processo unitario che va sempre più rinsaldato e dall’altro è un investimento sulle capacità dei nostri giovani che possono trovare così una porta sempre più ampia allo sviluppo di occasioni di formazione e di ricerca ma anche e soprattutto di inserimento professionale o di sviluppo di idee imprenditoriali”.
Il Centro per gli Affari Internazionali dell’Università Suor Orsola Benincasa e il Cluster Tecnologico Nazionale TICHE
La valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso le nuove tecnologie sarà uno dei pilastri del lavoro del Centro per gli Affari Internazionali dell’Università che coordinerà, in questo settore, il lavoro internazionale del Cluster Tecnologico Nazionale TICHE (Technological Innovation in Cultural Heritage) guidato proprio dal Suor Orsola. Si tratta di uno dei 12 grandi Cluster Tecnologici Nazionali che il MIUR ha voluto costituire come reti di soggetti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale in settori quali la ricerca industriale, la formazione e il trasferimento tecnologico con l’obiettivo di fungere da catalizzatori di risorse per rispondere alle esigenze del territorio e del mercato, coordinare e rafforzare il collegamento tra il mondo della ricerca e quello delle imprese. In particolare TICHE ha già aggregato ben 45 soggetti giuridici pubblici e privati costituendo una rete formata da ben 30 Università italiane (da Milano a Palermo), tre Distretti tecnologici regionali, alcuni dei più prestigiosi Centri di ricerca nazionali (dal CNR all’Enea) ed importanti imprese del Paese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica.
Le principali attività che il Cluster TICHE porterà avanti anche a livello europeo saranno il sostegno ai processi di valorizzazione della ricerca, di innovazione e di trasferimento tecnologico, lo sviluppo di nuovi sistemi di gestione della conoscenza, il supporto strategico ai policy maker, il supporto alla qualificazione del capitale umano per individuare i nuovi fabbisogni di competenze e di priorità di formazione delle imprese e delle Università, lo scouting ed il supporto alla candidatura a bandi europei e internazionali ed attività di networking, comunicazione e promozione per allargare il bacino di utenza potenziale del Cluster e, quindi, accrescere la comunità di ricerca industriale nel settore dei beni culturali.
Al centro del lavoro di internazionalizzazione del Centro per gli Affari Internazionali dell’Università ci saranno anche i progetti del Centro di Ricerca Scienza Nuova, il “Laboratorio integrato di Nuove Tecnologie per le Scienze Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa con sei Living Lab e due unità operative che insieme coprono un ampio numero di aree di ricerca: dalla ludotronica alla progettazione di nuovi supporti educativi, dalla comunicazione cross-mediale alla ricerca sociale, dall’interazione uomo-macchina alla digitalizzazione per la fruizione del patrimonio artistico e culturale. Anche per questo a dirigere il Centro per gli Affari Internazionali ci sarà Simona Collina, già direttore di Simula, uno dei Living Lab di Scienza Nuova. Un lavoro che sarà svolto con il coordinamento manageriale dello storico Michele Affinito.
Info: orsola.europa@unisob.na.it