Bruxelles – Alla fine l’Università dell’Europa Centrale, fondata e sostenuta dal miliardario George Soros ha ceduto alle pressioni di Viktor Orban ed ha annunciato il trasferimento definitivo delle proprie attività didattiche da Budapest a Vienna, progetto al quale lavorava da qualche tempo. “Siamo stati cacciati”, ha commentato il presidente dell’università Michael Ignatieff.
L’ateneo, attivo dal 1991, ha dovuto fare questa scelta obbligato dalla decisione del governo ungherese di non riconoscere alla Central Europe University il necessario partenariato con istituzioni educative statunitensi.
Da tempo Orban ha lanciato una campagna contro Soros, che Orban considera finanziatore di attività volte a favorire l’immigrazione nei paesi europei.
Vive contestazioni sono arrivate dai leader occidentali. Il presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo Udo Bullmann sostiene che “questo è uno dei momenti più oscuri per la libertà accademica in Europa dall’epoca del fascismo. La Ceu è stata fondata nel tentativo di costruire ponti tra l’Est e l’Ovest dopo la caduta della cortina di ferro ed è considerata una delle migliori università della regione. È uno scandalo che ora, dopo 25 anni passati a Budapest, sia stata cacciata”. Secondo Bullmann “è incredibile che un leader autocratico di uno stato membro dell’Ue possa comportarsi così”.
Una portavoce del Dipartimento di Stato Usa Heather Nauert, ha detto che gli Stati Uniti sono “delusi dal fatto che il governo ungherese e la Ceu non abbiano concluso un accordo che consenta all’università di continuare i suoi programmi accreditati negli Stati Uniti in Ungheria… La fine di questi programmi sarà una perdita per la comunità Ceu, per gli Stati Uniti e per l’Ungheria”.