Bruxelles – I negoziatori per l’uscita della Gran Bretagna stanno entrando formalmente nel cosiddetto “tunnel”, come è stata chiamata la fase delle discussioni di questa “Brexit week” appena iniziata. Ora i tempi sono strettissimi: questa settimana si rivelerà probabilmente decisiva nelle trattative, mentre tutti trattengono il fiato in attesa di sapere qualcosa di nuovo e se dunque potrà essere convocato a fine novembre un vertice Ue straordinario per dare il via libera all’intesa.
Il governo britannico, intanto, sembra aver progredito nei lavori sulla questione del backstop, riguardo allo status dell’Irlanda del Nord nel caso in cui non si raggiungesse l’accordo tra Bruxelles e Londra. I progressi, sperano gli addetti ai lavori d’Oltre Manica, potrebbero convincere il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk a convocare un vertice straordinario sulla Brexit, ipotesi già ventilata ma mai ufficializzata dati gli scarsi passi in avanti nelle discussioni delle settimane passate. Discussioni che, se finora sembravano essere arenate sulla questione irlandese, potrebbero riprendere in vista di un possibile raggiungimento dell’accordo entro fine novembre: il 22 di questo mese, si legge sul Guardian, potrebbe dunque esserci un nuovo incontro tra i capi di Stato e di governo.
Ma l’accordo, si precisa da Downing Street, ancora non è pronto da firmare. “Non siamo di fronte a nessuna scossa di terremoto”, cita una fonte riportata sulla testata britannica.
Ottimisti ma senza esagerare, insomma. Anche nel Continente si è altrettanto cauti, placando le voci di chi, positivo, ha espresso la convinzione che sia imminente una svolta. L’accordo che soddisfi entrambe le parti può esserci come no, con una probabilità bilanciatissima: un “50-50”, metà e metà, che dice tutto e non dice nulla. Sta a chi legge ipotizzare se il bicchiere sia “metà pieno” o “metà vuoto”.
“C’è stata un’evoluzione nelle posizioni europee, è vero”, ha affermato un funzionario Uk al Guardian, “le proposte iniziali si sono ammorbidite ed avvicinate a quelle britanniche, ma da qui a dire che abbiamo raggiunto l’accordo c’è una bella differenza”.
La settimana appena iniziata sarà cruciale. Sul Times si legge che la premier Theresa May, ieri, avrebbe cercato di placare i timori di coloro che temono il precipitarsi delle cose in un “nulla di fatto”. Sembra che la prima ministra, in effetti, abbia affermato che l’accordo sia molto più vicino di quanto non si dica. A quanto emerso, con l’obiettivo di risolvere la questione irlandese, May starebbe chiedendo la permanenza dell’intera Gran Bretagna nell’unione doganale.
Insomma, ancora è difficile affermare chi abbia ragione e chi torto. Si tratta di aspettare, riponendo fiducia nella possibilità che venga annunciato in via ufficiale il vertice straordinario: se non altro, significherebbe che i progressi ci sono stati davvero.