Bruxelles – L’Ue non può ignorare le sue regioni e città se vuole sopravvivere a se stessa, in quanto rappresentano la terza dimensione dell’Europa, insieme agli Stati membri e alle istituzioni europee. Lo ha detto oggi Karl-Heinz Lambertz, presidente del Comitato europeo delle Regioni, nel corso della sessione plenaria del Comitato nell’ambito del dibattito sul ‘Futuro dell’Europa’. La sessione si è tenuta nel corso della settimana europea delle regioni e delle città.
“Vogliamo ricordare alle altre istituzioni europee e alle singole realtà nazionali che l’Unione non è semplicemente fatta di Stati e di istituzioni comunitarie: in altre parole, non ha due dimensioni”, ha detto Lambertz, “ma è anche, e forse principalmente, fatta di regioni e comunità”. Le quali sono, rispettivamente, 300 e 100.000, rappresentando la “pietra angolare della democrazia”. Certo, esse hanno bisogno dell’Unione; ma “anche l’Unione ha bisogno di loro, e non è pensabile che siano ignorate”, ha continuato, sottolineando che “privare la nostra istituzione di risorse rappresenterebbe una vittoria per coloro che vogliono vedere la fine dell’Europa”.
In tal senso, la centralizzazione non può funzionare: per Lambertz è un “residuo del passato”, da rimpiazzare con una “decentralizzazione, per prendere decisioni più vicine ai reali bisogni”.
“La democrazia comunitaria respira con due polmoni”, ha aggiunto; “Il primo di essi è rappresentato dal Parlamento europeo; il secondo dal Comitato delle Regioni, formato da rappresentanti locali e regionali, dalle più piccole città alle regioni più vaste, e che lavora a favore del progetto europeo”.
Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la complementarietà delle due istituzioni, in quanto “anche se con modalità diverse, il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni riuniscono membri eletti dai cittadini a livello europeo, locale e regionale”; il suo auspicio è quello di lavorare insieme “per offrire risposte concrete ai cittadini e per progettare insieme a loro un’Europa più efficace, più giusta e più rappresentativa”.
In vista delle prossime elezioni europee, i rappresentanti eletti a livello regionale e locale saranno per il numero uno del Parlamento Ue “cruciali”, in quanto “conoscono e comprendono i problemi e le necessità del territorio e dei cittadini che amministrano” e conseguentemente “sono nella posizione migliore per dare ascolto alle cause profonde delle loro preoccupazioni”.
Proprio per tale ragione, Tajani sottolinea la necessità di unire le forze: “Non possiamo permettere che venga messo in crisi il sistema di principi e valori che hanno fatto del progetto europeo un successo senza precedenti”, ha concluso.