Bruxelles – Europa e Africa, la sfida delle crescita sostenibile e la gestione dell’immigrazione. Due temi non semplici, non scontati, ma su cui l’Ue lavora. “Stiamo proponendo un’alleanza per creare dieci milioni di posti di lavoro in Africa nei prossimi cinque anni”, ricorda Margrete Vestager, commissario per la Concorrenza strappata per un giorno ai suoi dossier, per ragionare sul percorso ‘post-crescita’ dell’Unione. Invitata alla conferenza dedicata al cammino a dodici stelle dopo l’uscita dalla crisi, Vestager non nasconde che “va fatto di più” per rendere il progetto comunitario una storia ancor più di successo. Ma l’immigrazione è un banco di prova di quelli difficili davvero.
Gli Stati non sanno cosa fare con le persone che arrivano su suolo europeo, perché non vogliono trovare una risposta in tal senso. “Possiamo cambiare le cose solo se lo vogliamo”. Vestager lo dice parlando di sviluppo sostenibile, di passaggio da un modello produttivo vecchio e sporco, perché inquinante, a uno nuovo e pulito, perché a emissioni zero o quasi. Ma il principio è quanto mai calzante per la questione dei migranti. Di fronte a governi che non sanno cosa fare con i richiedenti asilo che sbarcano, la risposta veramente europea, che mette tutti d’accordo, è non farli arrivare. Se, in questo caso, le politiche Ue vanno in porto, gli africani non partiranno più perché non ne avranno motivo.
Vestager ricorda anche la sfida demografica. Il continente africano vedrà la propria popolazione complessiva aumentare, mentre l’Europa avrà tendenze completamente diverse. Accrescere il numero dei poveri in Africa vuol dire avere, in prospettiva, ancor più persone in marcia. Creare lavoro in loco è dunque prioritario. Anche perché “il cambiamento climatico non è un fenomeno remoto, è qui ed è adesso”. Un invito a non abbandonare le politiche di sostenibilità, che includono la mitigazione dei rischi legati al surriscaldamento del pianeta. “Avrà un impatto sull’economia”, ricorda la commissaria. Se non si corre ai ripari si prevedono movimenti di massa.