“E’ in linea con le regole comunitarie ed eviterà altri sostegni statali. Consentirà alla banca di ripristinare la redditività poiché affronta le problematiche che sono alla base delle sue difficoltà”
Monte dei Paschi di Siena può essere salvata, gli aiuti di stato “sono in linea” con le norme comunitarie in materia. Dopo mesi di tira e molla tra Italia e Unione europea la Commissione Ue ha dato il suo via libera alla ristrutturazione dell’istituto di credito. L’Italia tira dunque un sospiro di sollievo. La vicenda risale al dicembre 2012: allora la Commissione approvò, in via temporanea, un’iniezione di capitale di 3,9 miliardi di euro sotto forma di strumenti ibridi (i cosiddetti “Monti bond”), che il governo italiano intendeva concedere a MPS per consentirgli di conformarsi alle raccomandazioni dell’Autorità bancaria europea (Eba). L’approvazione era subordinata alla notifica di un piano di ristrutturazione, che il nostro paese ha presentato a giugno 2013 e aggiornato a novembre. Oggi, finalmente, il verdetto. “La Commissione europea è giunta alla conclusione che il sostegno pubblico concesso per la ristrutturazione della banca italiana Monte dei Paschi di Siena S.p.A. è in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato”, il giudizio della Commissione Ue. Il piano quinquennale per Mps “garantisce la redditività della banca nel lungo termine senza rendere necessario un ulteriore sostegno statale”.
Il via libera è garantito “per motivi di stabilità finanziaria”, ma nel complesso si ritiene che il piano messo a punto dall’Italia (dopo contatti tecnici con lo staff della direzione generale per la Concorrenza) “garantisca la redditività a lungo termine della banca, preveda un contributo adeguato da parte della stesa banca ai costi della ristrutturazione e riduca le distorsioni della concorrenza derivanti dall’aiuto”. Ciò anche “alla luce dell’impegno di Mps di reperire sul mercato capitali almeno 2,5 miliardi di euro di capitale e di rimborsare la totalità dei titoli sottoscritti dallo Stato entro cinque anni”. Nel complesso Bruxelles giudica il piano “basato su ipotesi sufficientemente prudenti, in particolare in relazione alle ipotesi sullo spread dei titoli di Stato italiani”. Grazie al piano Bruxelles ritiene che il profilo di rischio della banca “sarà ridotto” attraverso una migliore struttura di corporate governance, una riduzione dell’esposizione al debito sovrano e limitazioni all’attività di negoziazione. La Commissione Ue rileva inoltre che attraverso la riduzione del 25% dello stato patrimoniale il piano limita anche le distorsioni della concorrenza provocate dall’aiuto, mentre “altro elemento essenziale” per la Commissione Ue è l’incremento di capitale di almeno 2,5 miliardi di euro che la banca prevede di realizzare sul mercato.
“Il piano di ristrutturazione di Monte dei Paschi consentirà alla banca di ripristinare la redditività poiché affronta le problematiche che sono alla base delle sue difficoltà”, sostiene il commissario europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia. “Questa decisione vuole dare un nuova dimensione a questa banca, grazie a minori costi di gestione e più efficienza”, il commento del suo portavoce, Antoine Colombani.
A quanto si apprende da fonti europee tra gli impegni richiesti a Monte Paschi per avere l’ok di Bruxelles c’è anche quello di ridurre le attività internazionali, impegno che ricadrebbe anche su Montepaschi Belgio.
Renato Giannetti