Bruxelles – Trovare parcheggio nel minor tempo possibile quando stiamo andando a lavoro, quando accompagniamo i figli a scuola, quando dobbiamo fare la spesa o andare dal dottore è diventato sempre più difficile. Spesso gli stalli sono molto costosi e mal utilizzati, e si finisce per impiegare un sacco di tempo e stress per trovare parcheggio. Per molti potrebbe sembrare un sogno irrealizzabile, ma sembra che non sia più così, o almeno non per molto: MyCarLot è un innovativo progetto sviluppato nell’ambito delle digital cities, che aiuta a gestire in modo ottimale la disponibilità di parcheggi per veicoli. Si basa sulla gestione degli stalli per le auto tramite sensori di presenza: in questo modo sembra che sarà possibile fornire ai cittadini un servizio personalizzato – tenendo conto delle preferenze ed esigenze individuali, come ad esempio nel caso di utenti disabili, basandosi su algoritmi predittivi – che andrà a coprire tutte le fasi di ricerca del parcheggio.
Il progetto di start-up è in fase di sviluppo dall’estate 2018 ed è attualmente in via di sperimentazione nella città di Rennes, inscrivendosi nella logica delle “smart cities”, le città intelligenti: in parole povere, città che utilizzano la tecnologia per implementare i servizi, aumentare la trasparenza e l’efficienza. Le smart cities si stanno diffondendo e sviluppando in tutto il mondo, ma si può dire che nascano in Europa. Due terzi della popolazione mondiale, entro il 2050, vivrà nelle città: è chiara la necessità di renderle, appunto, più “intelligenti”, in funzione di una migliore qualità della vita per le persone che vi abitano.
“Il parcheggio intelligente è la soluzione chiave per un utilizzo dell’auto ottimale all’interno di una smart city”, ha affermato Stéphane Péan, responsabile della Digital City Action Line. “Con questo progetto di start-up si entra nell’era dell’internet delle cose, cioè si passa all’estensione di internet al mondo dei luoghi e degli oggetti concreti, portando il servizio direttamente nell’auto, oggetto di uso quotidiano ormai per la maggior parte delle persone”. Maurizio Griva, responsabile dell’innovazione, ha dichiarato: “Se il parcheggio è difficile, tutti i tipi di interazioni diventano meno attraenti per clienti e dipendenti, spinti ad andare altrove, con conseguente chiusura o delocalizzazione delle imprese. Il parcheggio intelligente aiuta gli automobilisti a trovare (e prenotare, raggiungere, pagare) le migliori opzioni di parcheggio disponibili”.
La Digital City Action Line sfrutta la trasformazione digitale delle città attraverso interazioni centralizzate, partecipative e collaborative tra gli attori cittadini: governo, fornitori di servizi, industria e cittadini. Questa trasformazione consente l’implementazione di informazioni, mobilità e servizi di sicurezza nelle città.
In fase di studio vi sono anche altre applicazioni delle nuove tecnologie. Se ne parla all’Eit Digital Conference, la Conferenza sull’innovazione digitale in Europa tenutasi oggi a Bruxelles, in cui sono presenti scaleup e imprese tecnologiche che propongono innovazione nei settori di finanza, digital wellbeing, città, industria 4.0 e infrastrutture. I settori in cui queste imprese operano sono quelli in cui si concentra Eit Digital, creatrice dell’evento e da sempre impegnata nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie a tutto vantaggio dei cittadini e delle imprese.
Così, ad esempio, si cerca di facilitare il rapporto delle persone con la propria salute e di rendere più rapide – e perché no, magari anche più precise – le soluzioni ai problemi riguardanti il benessere psicofisico; il “digital wellbeing” diventa quindi uno dei temi-chiave nel campo delle nuove tecnologie. Ad esempio, Prepdoc è una sorta di gioco – serio – in cui i pazienti più anziani possono interfacciarsi con professionisti della salute, tramite un’applicazione utilizzabile su pc o smartphone. Contrariamente a quanto avviene per i medici o gli specialisti di settore, infatti, i pazienti non posseggono una formazione tale da consentire loro una comunicazione efficace con i dottori: tramite questa app-gioco, i pazienti hanno modo di ‘esercitarsi’ in un’ipotetico consulto con un medico virtuale, che precederà la visita vera e propria, avendo così modo di auto-individuare quali siano i suoi reali bisogni e di essere in grado di esternarli nel corso del successivo consulto medico.
Per i pazienti diabetici, invece, c’è DMCoach: una soluzione, in via di sviluppo, per il supporto delle persone che soffrono di diabete, consentendo loro di comprendere meglio come gestirlo e conoscere quali sono le raccomandazioni utili riguardo al proprio comportamento alimentare. L’applicazione per smartphone, in questo caso, facilita e velocizza i rapporti con il medico e monitora i parametri-chiave del disturbo, avvisando riguardo ai comportamenti più corretti per evitare il peggioramento dello stato di salute.
Ai-Move è pensata invece per individuare i problemi di salute legati al posto di lavoro, rendendo possibile un miglioramento della produttività e riducendo i rischi e i costi derivanti dall’insorgere di malattie. Il sistema utilizza un sensore ottico che fornisce informazioni dettagliate riguardo alla postura. Tramite l’analisi dei dati, Ai-Move consente di individuare problemi esistenti o potenzialmente esistenti, spesso addirittura prima che insorgano i sintomi. I dati sono visualizzabili tramite un’app web, disponibile sia per il lavoratore, sia per il fornitore del servizio sanitario. Tramite una ricostruzione virtuale del soggetto, il sistema aiuta le persone ad essere più coscienti e proattive riguardo al mantenimento di un buono stato di salute, prevedendo dei piani di riabilitazione personalizzati.
Insomma, i campi di applicazione delle tecnologie sono quanto più vasti si possa immaginare: tutto sta, ovviamente, nell’utilizzare il digitale nel modo migliore possibile, seguendo le strade intraprese da molte imprese negli ultimi anni. Ricordandosi, sempre, di rispettare la privacy dei cittadini.