Bruxelles – Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi è pessimista riguardo all’impatto dell’escalation di dazi commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner sulla politica monetaria europea. “E’ ancora presto per valutare le conseguenza della guerra commerciale tra gli Usa e i loro partner, in particolare la Cina, sull’Unione monetaria, ma non c’è nessun motivo per essere ottimisti”, ha affermato a margine del Forum della Bce che ha riunito il presidente Draghi e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell oggi a Sintra, in Portogallo.
Lo scontro sui dazi commerciali tra Usa e Cina ha avuto ripercussioni negative in tutti i mercati mondiali. Nonostante oggi i listini del Vecchio Continente appaiano tutti in rialzo con Milano che guadagna lo 0,87% dopo i ribassi dei giorni scorsi, l’euro è piombato a nuovi minimi da luglio, scendendo fino a quota 1,1530 dollari. Situazione aggravata dalla ricgiesta di “pazienza” fatta da Draghi riguardo al primo rialzo dei tassi di interesse da quando Francoforte ha adottato le sue politiche espansive in risposta alla crisi.
Il presidente della Bce si è anche espresso sulla proposta franco-tedesca di rafforzare l’Unione monetaria mediante l’introduzione di un bilancio dell’Eurozona. “Il documento messo a punto da Francia e Germania sul bilancio della zona euro è un passaggio incoraggiante che va accolto con favore”, ha concluso Draghi.