Bruxelles – Sull’immigrazione e le politiche di accoglienza l’Unione europea ha sbagliato. E’ netto il giudizio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull’approccio dell’Ue e dei suoi Paesi membri. L’inquilino della Casa Bianca affida ad un tweet la sua considerazione. “Accogliere milioni di migranti che hanno mutato la cultura europea così radicalmente è stato un grave errore”, cinguetta Trump, deciso a non ripetere l’errore commesso nel Vecchio Continente.
“Non vogliamo che negli Stati Uniti si verifichi ciò che sta accadendo ora in Europa con l’immigrazione”. Cita il Paese membro dell’Ue più forte, e non a caso. “Con la criminalità in Germania in aumento e il popolo tedesco si sta rivoltando contro il proprio governo, con l’immigrazione che sta pregiudicando la tenuta già instabile della coalizione”.
La difficoltà politica che agita il governo Merkel è un un dato di fatto, ma l’affermazione del presidente degli Stati Uniti sulla criminalità crescente in Germania è invece smentita dai dati diffusi lo scorso mese dal ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, che rivela come il tasso di criminalità nel Paese sia, negli ultimi 30 anni, ai minimi storici.
The people of Germany are turning against their leadership as migration is rocking the already tenuous Berlin coalition. Crime in Germany is way up. Big mistake made all over Europe in allowing millions of people in who have so strongly and violently changed their culture!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 18, 2018
A eccezione del momento in cui Trump nel novembre 2014, in piena campagna presidenziale, si riferì alla politica delle frontiere aperte attuata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel come “una decisione assurda”, finora il presidente Usa non aveva mai criticato le politiche migratorie della Germania dal suo insediamento alla Casa Bianca.
I tweet di Trump rimarcano ancor di più le tensioni interne alla coalizione di governo tedesca. Da un lato il ministro dell’Interno Seehofer minaccia di chiudere la frontiera tedesca anche ai migranti registrati in altri Stati membri, dall’altro la cancelliera Merkel esclude soluzioni unilaterali ed è convinta che “gli interessi della Germania e dell’Ue debbano essere considerati congiuntamente”.
Nei giorni scorsi Trump ha parlato per telefono con il primo ministro ungherese Viktor Orbán, congratulandosi per la sua rielezione ad aprile e concordando con lui sulla necessità di confini nazionali forti.
Le critiche del presidente Usa contro le politiche migratorie dell’Ue e della Germania giungono in un momento ‘caldo’ anche per lo stesso Trump. A differenza dei suoi predecessori, l’attuale inquilino della Casa Bianca ha adottato una politica migratoria ‘a tolleranza zero’ per combattere l’immigrazione irregolare e proteggere le frontiere. In nome di questa politica, tutti i migranti irregolari diretti verso gli Stati Uniti, inclusi i richiedenti asilo, vengono respinti e perseguiti penalmente. Ciò ha avuto come conseguenza la separazione di circa duemila bambini dai loro genitori al confine tra Messico e Usa nel periodo tra metà aprile e fine maggio.
Internamente le scelte di Trump sono state contestate da più parti. I membri democratici della Camera dei rappresentanti si sono espressi contro la separazione dei figli dei migranti dai propri genitori alla frontiera con il Messico, accusando il presidente di “utilizzare i bambini come ostaggi nella disputa politica sull’immigrazione”. Perfino la ‘first lady’, Melania Trump, ha detto di non gradire che i bambini vengano strappati alle loro famiglie.