Bruxelles – E’ successo il pandemonio a Londra nella Camera dei Comuni, come riporta oggi il Guardian. Stamani i deputati del Partito nazionale scozzese hanno abbandonato in massa la camera bassa del Parlamento britannico per protestare contro un periodo di tempo da loro giudicato insufficiente per dibattere sulle questioni legate al decentramento in Scozia, Galles e Nord Irlanda.
Più nello specifico, erano state destinate tre ore per la discussione sui temi del decentramento e su un emendamento che riguarda il Nord Irlanda, ma, dato che gli undici voti nella prima sessione sono stati valutati come parte delle sei ore di votazione totali, alla fine soltanto un’ora e mezza effettiva è stata dedicata all’argomento del decentramento, con il solo ministro David Lidington ad aver preso la parola.
Il capo del Partito nazionale scozzese Ian Blackford ha dichiarato di sentirsi “vittima di un oltraggio democratico da parte della premier Theresa May che non ha rispettato la sua promessa di dedicare alla Scozia la medesima attenzione rispetto al resto del Regno Unito su Brexit”. Così, dopo che Backford è stato allontanato dall’Aula per un atteggiamento ritenuto ostruzionistico nei confronti del Primo ministro e dei parlamentari che prendevano la parola, i deputati scozzesi hanno lasciato la camera in segno di protesta con dei sarcastici e polemici “ciao”.
Infine il leader del Partito laburista Jeremy Corbyn ha accusato May di presiedere su un gabinetto estremamente diviso. Inoltre ha rivolto una polemica domanda retorica riguardante il consiglio, da parte del ministro degli esteri Boris Johnson, di lasciare che il Presidente degli Usa Donald Trump prenda il comando delle negoziazioni sulla Brexit, suscitando l’ilarità generale nella Camera dei Comuni. May ha replicato dicendo che, se c’è un partito diviso sulla questione Brexit, questo è proprio il Partito laburista.