Bruxelles – 100 miliardi di euro da investire per l’innovazione e la ricerca, questa è la proposta di lanciata dalla Commissione europea il 15 maggio.
I 100 miliardi, da destinare al programma Horizon Europe – il prossimo programma europeo per la ricerca – e all’Euratom Research and Training Programme, dovrebbero entrare a far parte del futuro quadro finanziario pluriennale 2021 – 2027.
E’ questa una di una serie di idee formulate dall’esecutivo comunitario per contribuire al dibattito che i capi di Stato e di governo europei terranno a Sofia domani, 16 maggio, sulla ricerca e l’innovazione e sulle azioni necessarie a garantire la competitività dell’Ue a livello mondiale.
Carlos Moedas, commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha spiegato: “La proposta di destinare 100 miliardi di euro al prossimo programma di ricerca e innovazione dell’Ue rappresenterebbe un enorme impulso” e costituirebbe un notevole incremento rispetto al passato.
“Il budget per Horizon 2020 ammontava a 77 miliardi con il Regno Unito, senza il quale sarebbe stato 67 miliardi”, ha spiegato Moedas, aggiungendo che con la proposta di oggi ci sarebbe “un aumento del 15%” che “spero verrà difeso dai paesi europei” a Sofia.
Oltre a questa somma considerevole, la Commissione intende fare in modo che la regolamentazione e il finanziamento delle imprese siano strutturati in modo tale da essere favorevoli all’innovazione, principalmente attraverso l’introduzione di una serie di misure per aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti delle aziende.
Un’altra proposta che l’esecutivo comunitario ha messo sul tavolo, focalizzata sul miglioramento dell’innovazione, è quella di istituire un Consiglio europeo per l’innovazione, che abbia come obiettivo quello di contribuire a individuare e a realizzare su scala più ampia le innovazioni ad alto rischio e in rapida evoluzione che presentano grandi potenzialità di creazione di nuovi mercati.
Con il 7% della popolazione mondiale, l’Ue contribuisce al 20% degli investimenti in ricerca e sviluppo e produce circa un terzo delle pubblicazioni scientifiche mondiali.
Sebbene l’area di ricerca sia molto vasta, così come la collaborazione con partner internazionali e, in aggiunta, vi sia nell’Ue anche una solida base industriale, le imprese Ue spendono meno dei loro concorrenti internazionali.
In particolare Stati Uniti e Cina “minacciano il ruolo di leader dell’Ue in aree chiave dell’industria” ed è per questo che “l’Europa deve investire di più per avere competitività” ha spiegato il Vice presidente della Commissione Jyrki Katainen.
E questo vale soprattutto per quanto riguarda le nuove sfide della tecnologia, ha aggiunto Katainen.
“Le nuove megatendenze, come l’intelligenza artificiale e l’economia circolare, sono destinate a causare profondi cambiamenti della società e dell’economia. Dobbiamo agire rapidamente per farci promotori di una nuova ondata di innovazione e determinare il tenore della concorrenza mondiale” ha concluso il Vice Presidente della Commissione.
In Europa, ha spiegato Katainen “siamo bravi con l’innovazione ‘incrementale’, che non crea nuovi posti di lavoro “mentre avremmo bisogno di un’innovazione ‘dirompente’ che ci permetta di creare qualcosa di nuovo” in modo da mettere in moto un meccanismo per cui “una nuova persona viene in Europa compra prodotti e crea mercati”.
“Il Consiglio riguarda questo” ha aggiunto Katainen, ed ha come obiettivo quello di mettere l’accento sugli “innovatori, sull’interdisciplinarità, in quelle intersezioni dove si creano grandi cose”.
Il Consiglio europeo per l’innovazione partirà dalla fase pilota da 2,7 miliardi di euro per il periodo 2018-2020.