Milano, Luiss Hub – L’Europa dei giovani ci salverà: più informazione, trasparenza e coinvolgimento sono le richieste emerse dai lavori svolti durante il Progetto EuropaLab e presentati durante l’Evento conclusivo organizzato dalla Associazione Civetta, con il patrocinio di Villa Vigoni, la Rappresentanata della Commissione europea a Milano, l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano ed Intesa Sanpaolo.
Dai tavoli di lavoro Storia e Istituzioni, Diritti e Politiche, Sfide attuali e prospettive future – coordinati da European Generation, NeosMagazine, Civetta, Volt e CeSPI – sono emersi importanti spunti di riflessione.
Dalla sua nascita, è stato uno dei fili conduttori, il progetto di integrazione europea ha lavorato più sulle politiche di integrazione economica che su una vera integrazione sociale tra gli Stati membri.
In questi ultimi anni, la crisi economica e l’urgente questione delle migrazioni hanno evidenziato i ritardi nello sviluppo di politiche comuni in termini di solidarietà, cultura, gestione delle emergenze, mercato del lavoro, inclusione e distribuzione delle risorse.
L’Europa però, è stato il punto d’incontro dei vari partecipanti, è la nostra identità ed il perimetro entro il quale pensare e risolvere i nostri problemi.
L’incontro conclusivo, moderato da Giacomo Robustelli, ad di Eunews, è stato un vivace dibattito tra i partecipanti ai diversi tavoli e gli europarlamentari Elenora Evi del Movimento 5 Stelle (gruppo Efdd), Stefano Maullu di Forza Italia (ppe) e Alessia Mosca del Pd (S&D); con Francesco Laera della Commissione Ue, Marco Piantini della Presidenza del Consiglio italiana e Francesca Passamonti, rappresentante a Bruxelles di Intesa Sanpaolo.
Il primo punto emerso è stato la necessita di ripartire dagli ideali per fare un passo in avanti, verso il popolo e la democrazia europea, aumentando i diritti di cittadinanza e la solidarietà, per diminuire le diseguaglianze. Fondamentale per arrivare a questi obiettivi è stato giudicato far conoscere meglio la storia e soprattutto i diritti che la Ue ci ha garantito. Questo potrà consentire di continuare a costruire insieme l’identità europea tra i tutti i cittadini. I giovani hanno chiesto e ottenuto dai panelist l’impegno a favorire la trasparenza, coinvolgendo maggiormente i cittadini, anche mettendo l’agenda europea al centro dell’attenzione, rimodulando il dibattito dal confronto tra Stati al confronto tra cittadini, per migliorare le condizioni di tutti. Altro punto fortemente sollecitato dai giovani partecipanti a EuropaLab è stata la richiesta di dare la massima visibilità a tutti di tutte le opportunità che ci sono all’interno del perimetro europeo.
Stefano Maullu ha sintetizzato il dibattito nella necessità di “dare risposte certe, e questo vale anche al nostro interno nelle disuguaglianze tra i cittadini di nord, sud e centro Italia, poiché ciò consente di uscire da ideologie negative e fa ripartire ideali e sogni”. E secondo Marco Piantini “le esperienze partecipate di molti giovani, come il progetto che abbiamo visto oggi, sono un ottimo esempio da seguire”.
L’Europa, o sarà delle prossime generazioni o non sarà. Lo spazio per migliorare è davanti a noi, basta volerlo cogliere, ma è necessario uno sforzo di tutti, a partire dalle istituzioni nazionali, come ha affermato Francesco Laera: “In Italia manca spazio pubblico europeo per spiegare i diritti europei ai cittadini e le opportunità che l’Unione offre”, e tra queste ha ricordato come la ad esempio la tessera sanitaria valga anche in Europa, come il roaming abbia azzerato i costi extra per comunicare nell’Unione, o il progetto Erasmus+. Anche Alessia Mosca ha insistito sul fatto che “necessario conoscere la storia e i diritti che Ue ci ha garantito. Solo così si può combattere l’ideologia e costruirsi una propria opinione che favorisca il ritorno degli ideali”.
Secondo Eleonora Evi per la democratizzazione dell’Unione servono “maggiore trasparenza e incisività, più poteri al Parlamento europeo. L’identità europea è importante, e dobbiamo continuare a costruirla insieme, parlando di più di Europa”. Francesca Passamonti ritiene anche lei importante “che i giovani sappiano cosa comporta la cittadinanza europea, quali diritti e doveri garantisce”, ma ha ammesso che “all’esplodere della crisi economica e finanziaria mancavano strumenti europei per reagire, e la reazione di chiusura e difesa tra singole nazioni ha infranto il processo di integrazione che era in corso, come fu per l’unione bancaria”.
*Europa Lab è un laboratorio di Cittadinanza Attiva, rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia, che si sviluppa in quattro mesi di attività tra formazione in classe, laboratori, incontri pubblici e percorsi di alternanza scuola-lavoro per facilitare le giovani generazioni a riflettere sull’Europa, in particolare approfondendo: “L’Europa in chiave storica”, “Cittadinanza e Diritti” e “Sfide attuali e prospettive future”.