Bruxelles – L’incontro tra le due Coree è “storico” e “non ci sono dubbi” che sia il risultato della “massima campagna di pressione messa in atto da Trump”.
Così il neo-Segretario di Stato Mike Pompeo ha commentato il faccia a faccia tra i leader della Corea del Nord Kim Jong-Un e quello della Corea del Sud Moon Jae-in avvenuto oggi, parlando alla Nato il 27 aprile, al termine della riunione dei Ministri della Difesa.
L’incontro ha un’importanza cruciale per “le aspirazioni di pace e prosperità del popolo coreano”, ha spiegato Pompeo.
Anche il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg ha parlato dell’ l’incontro, definendolo un “primo passo molto importante” e una “una discussone seria e sincera sulla de-nuclearizzazione”, che ha giovato della “pressione diplomatica, politica ed economica” della comunità internazionale su Pyongyang.
Dopo i vertici del 2000 e del 2007, è la prima volta che i leader delle due Coree si incontrano.
Nel corso del meeting, Kim Jong-Un ha annunciato l’impegno concreto da parte di Pyongyang per la de-nuclearizzazione e un piano per giungere a un vero trattato di pace, dopo l’armistizio firmato nel 1953 a conclusione della guerra di Corea.
La scorsa settimana, il regime di Pyongyang aveva annunciato la sospensione dei test balistici e la chiusura del sito nucleare di Punggye-ri, ma fino ad oggi Jong-Un non ha fatto sapere cosa intende fare con l’arsenale nucleare e missilistico di cui già dispone.
Anche dal Ministro degli Esteri Angelino Alfano, che ha preso parte alla Ministeriale, è arrivata una nota positiva, ha fatto sapere la Farnesina.
“L’incontro svoltosi oggi tra i leader delle due Coree rappresenta un incoraggiante segnale di distensione cui confido faranno seguito altri concreti progressi”, ha detto Alfano.
“Auspico vivamente che, grazie al forte impulso e alla leadership di Washington e alla determinazione di tutta la Comunità internazionale, si tratti di un passo verso l’obiettivo della de-nuclearizzazione completa, verificabile ed irreversibile della Penisola”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri.
Nel corso della Ministeriale, Alfano ha avuto un colloquio bilaterale con Pompeo – uno di tre cui il Segretario di Stato ha preso parte – nel corso del quale è stata riaffermata la centralità del tradizionale rapporto tra Italia e Stati Uniti e si è discusso anche di Iran e delle relazioni tra Nato e Russia.
Pompeo è giunto alla Ministeriale poche ore dopo essere stato nominato Segretario di Stato il 26 aprile.
Pompeo “è saltato su un aereo 12 ore e 34 minuti dopo la sua conferma” e questo è “un record” un scherzato Stoltenberg , che, durante la conferenza stampa, ha elogiato il neo-Segretario, ricordando la sua esperienza come ex capo della Cia e “soldato statunitense in Germania durante la Guerra Fredda”.
La sua candidatura era stata annunciata il 13 marzo scorso dal presidente Donald Trump, in sostituzione di Rex Tillerson a guida della diplomazia statunitense.
Iran
Mentre Trump parla dell’accordo sull’Iran nel suo incontro con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, alla ministeriale si è continuato a parlare dell’argomento, con Pompeo che ha dichiarato che in assenza di un modifiche sostanziali che “risolvano i difetti” dell’attuale accordo sul nucleare iraniano “è improbabile che gli Stati Uniti rimangano nell’accordo dopo questo maggio”.
Il Presidente degli Stati Uniti si è detto più volte contrario all’accordo così com’è, e ha fissato al 12 maggio la data per correggerlo.
Pompeo si è detto “fiducioso” sul fatto che ci sarà una discussione sull’Iran finalizzata a discutere le “preoccupazioni” relative all’accordo nel corso del viaggio che il Segretario di Stato intraprenderà nei prossimi giorni in Medio Oriente (Arabia Saudita, Giordania e Israele).
Nel pomeriggio, anche il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg aveva elogiato l’accordo che sta “facendo allontanare l’Iran dallo sviluppo” di armi nucleari.