Bruxelles – Bayer può comprare Monsanto. Dopo oltre un anno di verifiche, indagini, analisi di mercato e richieste di chiarimenti, la Commissione europea prende l’attesa decisione sulla proposta di fusione contribuendo all’accrescimento della potenza economico-industriale tedesca. Con la fusione Bayer diventerà il principale produttore mondiale di glifosato e Ogm al mondo, e allo stesso tempo Basf beneficerà delle cessioni di attività della casa di Leverkusen. Basf, anch’essa tedesca, entrerà adesso in mercati dove non era presente, ma la partita sarà tutta germanica. Per il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, va bene così. “Gli impegni di Bayer per rilevare Monsanto soddisfano le nostre preoccupazioni”. Il numero degli operatori sul mercato, grazie all’ingresso di Basf, resta lo stesso, e la vendita di asset per complessivi sei miliardi di euro, non turberà la concorrenza.
Bayer ha notificato a Bruxelles l’intenzione di rilevare Monsanto il 30 giugno 2017, incontrando i dubbi dell’Antitrust europeo. Si è perciò impegnata a cedere l’intera produzione di sementi di ortaggi, compresa la sua organizzazione di ricerca e sviluppo, a un acquirente idoneo attualmente non attivo nei semi di ortaggi. Basf è quello ritenuto idoneo, perché attualmente senza business in questo settore e perché finanziariamente nelle condizioni di potersi prendere il venduto di Bayer. Ancora, Bayer si è impegnata a cedere sempre a Basf la quasi totalità delle attività legate ai tratti, vale a dire la parte modificata del gene del seme. Ancora, Bayer si è impegnata a concedere in licenza a Basf una copia della sua offerta mondiale sull’agricoltura digitale.
C’è poi il comparto dei pesticidi. Con l’acquisto di Monsanto i tedeschi di Bayer diventano i principali produttori di glifosato, il principio attivo dei pesticidi della multinazionale statunitense usati in agricoltura. Bayer si è impegnata a disinvestire sul glufosinato, il principio attivo considerato come successore del glifosato, consentito in Europa fino al 2022, e lasciare che sia Basf a lavorarci. Si mette in pratica Basf nella condizione di poter fare concorrenza, in questo come in altri settori. Una cosa non da poco, visto che, ricorda Vestager, “abbiamo bisogno della concorrenza per garantire agli agricoltori la possibilità di scegliere diverse varietà di semi e pesticidi a prezzi accessibili”.
Il via libera condizionato dell’Antitrust comunitario alla fusione Bayer-Monsanto trova la disapprovazione nel Parlamento europeo. “Questa fusione è una brutta notizia per gli agricoltori, l’ambiente e la sicurezza alimentare”, sostiene il Verde Bart Staes. “Nasce un mostruoso leviatano che produrrà pesticidi, Ogm e i farmaci per curarsi dalla contaminazione delle sostanze contenute negli stessi pesticidi prodotti”, critica la deputata del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi.
Molto critici sul via livera alla fusione anche gli agricoltori italiani che fanno capo a Coldiretti. L’organizzazione denincia infatti che, “con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina, oggi il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci sono nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori”.