A causa del batterio ‘Xylella fastidiosa’ potrebbero dover essere sradicati circa 6mila alberi
Il ministro De Girolamo ha telefonato al commissario Borg: “Serve un intervento veloce”
Interrogazione di De Castro (S&D): “Danni profondi per l’economia e il paesaggio della regione”
Gli ulivi del Salento sono in pericolo, un batterio molto aggressivo ha infettato ottomila ettari di coltivazioni nella regione e c’è il rischio che possa diffondersi ancora. “Abbiamo depositato ieri un’interrogazione per sollecitare l’intervento della Commissione europea”, ha fatto sapere il presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. “Il batterio ‘Xylella fastidiosa’ – si legge nel testo dell’interrogazione – sta mettendo a rischio sradicamento 5-6.000 alberi d’ulivo, tra cui moltissimi secolari e sta danneggiando in maniera profonda l’economia e il paesaggio di un’intera regione”. “Per queste ragioni – ha continuato De Castro – abbiamo ritenuto necessario e urgente chiedere l’intervento della Commissione in termini di stanziamenti di risorse finanziare a sostegno dell’Italia”.
A muoversi è stata lo stesso ministro delle Politiche agricole e forestali, Nunzia De Girolamo, che ha telefonato al commissario europeo Tonio Borg, per chiedere un intervento di Bruxelles. “Gli ho chiesto di attivare al più presto possibile il fondo di solidarietà comunitario per le emergenze fitosanitarie, affinché anche l’Unione europea si unisca agli sforzi già messi in atto a livello nazionale e regionale per eradicare la Xylella fastidiosa dagli uliveti salentini”, ha spiegato de Girolamo secondo cui Borg le ha garantito la sua disponibilità ad attivare prontamente il fondo.
“L’olio pugliese è e resta di qualità eccellente e rappresenta uno degli alimenti più salutari per l’uomo” ha concluso il ministro, che ha poi voluto rassicurare i consumatori: “La batteriosi che si sta diffondendo negli olivi salentini incide unicamente sul tessuto ligneo degli alberi, provocandone il disseccamento nel giro di poco tempo, senza minimamente intaccare l’oliva, da cui si estrae l’olio le cui qualità sono a tutti note”.
Alfonso Bianchi