Bruxelles – “L’attrito è un inevitabile effetto collaterale della Brexit. Per sua natura”. Con una certa lucidità, e un qualche pessimismo, Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, descrive il clima delle future relazioni tra Unione europea e Gran Bretagna, in particolare per quanto riguarda le questioni commerciali.
L’ha fatto a Bruxelles, poche ore prima di recarsi a Londra per un difficile incontro con la premier Theresa May, parlando davanti agli imprenditori riuniti per festeggiare i 60 anni di BusinessEurope, l’associazione delle Confindustrie europee. Secondo Tusk “tutti devono essere consapevoli che le linee rosse del Regno Unito determineranno anche la forma della nostra futura relazione. Qui voglio sottolineare una cosa chiaramente: non ci può essere commercio senza attriti al di fuori dell’Unione doganale e del Mercato unico”.
La Brexit ha detto l’ex premier polacco citando il documento di lavoro delle celebrazioni di oggi “è la grande domanda” che incombe su tutto. Ieri, il negoziatore capo dell’Ue Michel Barnier ha pubblicato un progetto giuridico di accordo di ritiro, che sarà discusso dagli Stati membri nei prossimi giorni, “ma – ha detto Tusk – sono assolutamente sicuro che tutti gli elementi essenziali del progetto saranno accettati da tutti. Barnier ha il pieno appoggio sia delle istituzioni dell’Ue sia dei 27 governi”.
Nei giorni scorsi Londra ha definitivamente confermato le sue linee rosse, tra cui “nessuna unione doganale” e “nessun mercato unico” con l’Ue. “Riconosciamo queste linee rosse senza entusiasmo e senza soddisfazione – ha detto Tusk -. Ma dobbiamo trattarle seriamente. Con tutte le loro conseguenze. E una delle possibili conseguenze negative di questo tipo di Brexit è un confine rigido in Irlanda”. L’Ue, ha ribadito Tusk, “vuole prevenire questo scenario. Pertanto, se non viene trovata un’altra soluzione, resta la proposta di istituire uno ‘spazio normativo comune’ comprendente l’Unione e il Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord. Fino ad ora, nessuno ha inventato nulla di più saggio di questo”. A Londra, a May, Tusk però chiederà “se il governo britannico ha un’idea migliore, che sia altrettanto efficace nell’evitare un confine rigido tra Irlanda e Irlanda del Nord”.