Secondo il presidente dell’Eurogruppo “la Commissione europea può dare maggiori margini per il deficit, ma a chi non rispetta gli impegni devono essere tolti tutti i privilegi accordati”
Sei i Paesi ottengono più tempo per mettere in ordine i propri conti pubblici devono dare maggiori rassicurazioni che metteranno in atto riforme strutturali decise e in tempi stretti, e se non lo faranno dovranno perdere i vantaggi acquisiti. È quanto ha proposto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, in una intervista a La Stampa. Per Dijsselbloem “la Commissione europea può dare alle capitali più tempo per affrontare i problemi di bilancio provocati dalla crisi economica” ma “la vera incognita è se questo tempo verrà usato correttamente”. Per questo il capo dell’Eurogrupo aggiunge: “L’idea è che se la Commissione offre maggiori margini per il deficit, ci devono essere vincoli più chiari dal lato delle riforme”, vincoli che devono essere poi rispettati pena la perdita “dei mesi o anni in più” ottenuti e il ritorno “al punto di partenza”. Un portavoce della Commissione ha espresso il “sostegno” dell’esecutivo europeo a questa proposta.
Il ministro delle Finanze dei Paesi Bassi afferma anche di avere “due preoccupazioni”, la prima è “la stabilità politica”, perché a suo avviso è necessario “avere un governo forte per prendere decisioni non sempre popolari”. La seconda è che “il senso di urgenza” di mettere in atto le riforme “non venga meno ai primi segnali di ripresa”. Segnali che sono già visibili a suo avviso, “andiamo meglio”, ammette, ma “resta ancora molto da fare” avverte. Per questo, secondo Dijsselbloem, l’Europa deve “mantenere l’impegno per un’ulteriore modernizzazione dell’economia”.