Bruxelles – Ѐ noto che il premier ungherese Viktor Orban si è sempre distinto per una politica anti-immigrazione. Ieri, durante il suo discorso annuale sullo stato della nazione, non si è smentito e ha pronunciato con forza un vero e proprio discorso anti-Ue, affermando che Bruxelles, Berlino e Parigi favoriscono l’immigrazione e mettono “la civiltà cristiana europea a favore dell’islam”.
L’8 Aprile, per l’Ungheria, sarà il momento di decidere nuovo assetto politico e ieri sera, Orban sembra aver dato il via la campagna elettorale del suo partito, Fidesz, con un discorso in cui, sulla scia dell’America first di Donald Trump, ha lanciato il suo “Ungheria prima di tutto”, promettendo: “Ci difenderemo dagli immigrati voluti dall’Ue”.
Il primo ministro nei prossimi anni ha detto di prevedere l’arrivo di 60 milioni di immigrati africani e per evitare questo “rischio” vuole fortificare la barriera realizzata a Sud del paese, proprio per fermare la rotta balcanica. Il primo cittadino, nel suo discorso, ha presentato uno scenario catastrofico, affermando che, visto l’aumento dei mussulmani nell’Europa centrale, la “minaccia” non solo sarebbe rappresentata solo dal corridoio balcanico. Di conseguenza il suo compito sarebbe quello di difendere con fermezza la comunità cristiana: “Al Sud, siamo l’ultimo Paese cristiano, e con noi ci sono diversi Paesi ortodossi che si oppongono all’immigrazione, tra cui Serbia, Romania e Bulgaria”
I partiti di opposizione hanno definito quello di Orban “un discorso pieno di menzogne”. “Orban, per spaventare gli elettori, parla di pericoli inesistenti, mentre non spende neanche una parola sullo stato della sanità e dell’istruzione, che scopo in rovina, e sulla povertà che cresce nel Paese”, ha detto Gergely Karacsony, candidato premier del Partito socialista ungherese.