Bruxelles – David Borrelli riappare (su Facebook) e dopo un paio di giorni di incertezza dice la sua sul perché lascia il MoVimento 5 Stelle: fonda un altro partito, più precisamente, una altro Movimento, ma senza la V maiuscola ed anzi, in apparenza in competizione con la forza politica che lo ha reso famoso.
“Ieri ho preso una decisione difficile che merita qualche spiegazione, perché sto leggendo troppe fantasiose ricostruzioni. Non ho problemi di salute e non ne ho mai accennato”, spiega su un post sulla sua pagina Facebook. Sportivamente dice di augurate al MoVimento “una strada costellata di ambiziosi traguardi e grandi successi. Per tredici anni il Movimento è sempre stato la mia casa, l’ho visto nascere ed ho avuto il privilegio di assistere molto da vicino a tutte le tappe di questa avventura. Ora – afferma però – è arrivato per me il momento di cambiare percorso”.
Borrelli sostiene che nella sua vita si è “sempre occupato con grande intensità di imprenditori e risparmiatori. Per questo – annuncia – ho deciso di aderire ad un nuovo progetto: un movimento, che nascerà a breve, e che si occuperà proprio di imprenditori e risparmiatori. Lo devo a loro, lo devo alla mia vita”.
Poi questa mattina, presto, se la prende con la ricostruzione dei suoi perché fatta da due ottimi cronisti de La Stampa, Marco Bresolin e Ilario Lombardi (che lui chiama Lombardo, ma sarà un refuso). “LA Stampa- afferma – pubblica anche oggi un articolo inventato di sana pianta” e annuncia querela per le “molte invenzioni”. Borrelli nega, poi le voci su suoi affari in Argentina “non solo non ho affari, ma non ci metto piede dal 1997!”. E dà dei “dementi” a coloro che lo scrivono.
Su un altro punto delicato ricostruito da Bresolin e Lombardi, la sua richiesta di un terzo mandato parlamentare o di un buon posto di lavoro per il dopo, Borrelli afferma: “Non ho MAI chiesto, e dico MAI, pregato di fare il terzo mandato né di farmi trovare un posto da dirigente a Bruxelles!”.
Non dice nulla però Borrelli sul punto che in questi giorni scuote il MoVimento: il mancato versamento di una parte dell’indennità di parlamentare al fondo per le piccole imprese. Il deputato europeo lascia il partito (ma resta deputato), scrive La Stampa “mentre le Iene sono sulle sue tracce per chiedergli conto di cifre che non tornano – oltre centomila euro – nelle restituzioni degli europarlamentari? Borrelli oltretutto non ha dato la delega per controllare le sue donazioni al fondo per le pmi”. Forse qualche questione di soldi potrebbe esserci, ma ormai è fuori dal MoVimento.