Bruxelles – Martin Schulz rinuncia all’aspirazione di diventare ministro degli Esteri nella futura Grande coalizione. Il presidente della Spd ha ufficializzato la sua decisione questa mattina con una dichiarazione scritta. I media tedeschi svelano che la scelta è stata dovuta a forti pressioni da parte del direttorio del partito. A scatenare le ire dei socialdemocratici, l’esclusione dalla lista dei nominativi papabili per i ministeri, di Sigmar Gabriel, attuale ministro degli Esteri, che i sondaggi vedono come il più popolare politico tedesco.
Nel documento Schulz spiega l’urgenza di chiudere al più presto il dibattito sulle nomine per non mettere a rischio l’esistenza della Grosse Koalition. “Per questo – ha affermato Schulz – rinuncio ad entrare nel governo e auspico di tutto cuore, allo stesso tempo, che con questo si ponga fine al dibattito interno alla Spd”.
A detta del quotidiano Bild, già da mercoledì il direttorio del Spd avrebbe richiesto espressamente a Schulz di rinunciare all’incarico, pena il salto dell’accordo sulla Grosse Koalition.
In questi giorni l’Spd è impegnato nella campagna per il referendum rivolto a tutti gli iscritti, chiamati ad esprimersi sull’alleanza con la Cdu di Angela Merkel e la Csu bavarese. Se gli iscritti voteranno in maggioranza per il No, la Grande Coalizione salterà.