Francia e Germania chiedono a Washington colloqui bilaterali con l’obiettivo di trovare entro la fine dell’anno un accordo sulle relazioni reciproche in questo settore
Il vertice Ue di Bruxelles ha discusso a lungo ieri sera dello scandalo Datagate, alimentato dalle nuove rivelazioni sullo spionaggio della Nsa americana nei confronti di governi e cittadini europei, producendo un’iniziativa a guida franco-tedesca ma sostenuta dagli altri governi, iniziativa che il premier italiano Enrico Letta ha giudicato “forte e unitaria”, per chiarire e ricostruire su nuove basi di fiducia i rapporti con gli Usa, attraverso un codice di condotta e cooperazione dei servizi segreti.
“Abbiamo preso una posizione unitaria molto forte, su spinta di Francia e Germania, con la richiesta di informazioni e di andare entro le porossime settimane a un chiarimento e cooperazione con gli Usa, per capire quel che è successo e soprattutto evitare che possa succedere di nuovo”, ha detto Letta ai cronisti uscendo dal Consiglio europeo, alla fine della sua prima sessione, poco dopo l’una di notte. Si tratta, ha insistito il premier, di “una posizione unita molto netta e forte, giustificata dagli eventi che sono accaduti, ma che non vuole creare un antagonismo ma trovare una soluzione, perché – ha s, e vi sarà una dichiarazione annessa alle conclusioni del Consiglio europeo”. Una dichiarazione “che conferma che da parte degli europei, unitariamente, c’è voglia di verità, che è la cosa principale. Lo chiediamo per i nostri cittadini e naturalmente anche perché in futuro le cose funzionino. Se non c’è chiarimento su questi punti – ha osservato Letta – ovviamente è molto difficile fare le cose insieme, ma sono assolutamente fiducioso che questa nettezza di posizioni porterà a dei risultati”.
Nella dichiarazione comune dei leader europei si legge: “I capi di Stato e di governo hanno discusso gli ultimi sviluppi legati ai servizi di informazione ed hanno parlato delle gravi preoccupazioni che questi avvenimenti hanno sollevato nei cittadini europei”. A Bruxelles è stato ribadito il valore delle relazioni tra l’Europa e gli Stati Uniti, ma è stato sottolineato che il partenariato tra le parti deve essere basato sul rispetto e la fiducia, anche nell’ambito del lavoro e della cooperazione tra i servizi segreti. “Non c’è relazione, non c’è nessun legame”, ha però sottolineato il premier, tra la vicenda del datagate e i negoziati sull’accordo di libero scambio, sui quali invece il presidente del Parlamento europeo aveva invitato a una riflessione.
I leader hanno insistito inoltre sul fatto che l’intelligence rappresenta un elemento vitale nella lotta al terrorismo internazionale e che una mancanza di fiducia potrebbe pregiudicare la necessaria cooperazione in materia di servizi d’informazione. Hanno infine preso nota dell’intenzione di Francia e Germania di chiedere colloqui bilaterali con gli Stati Uniti con l’obiettivo di trovare entro la fine dell’anno un accordo sulle relazioni reciproche in questo settore. Altri paesi europei sono stati invitati ad unirsi all’iniziativa. ha sottolineato Letta – non è concepibile che non ci sia chiarezza su questi temi”.
Precisando che non c’è stata opposizione da parte del britannico David Cameron, che ha avuto anzi “un atteggiamento positivo e costruttivo” il capo del governo ha spiegato che è stata “un’iniziativa portata da Francia e Germania a cui noi ci siamo uniti.
Corrado Accaputo per Tmnews