Bruxelles – L’intelligenza “umana” resta al centro dell’evoluzione digitale. L’esortazione viene dal Garante europeo per la protezione dei dati (Gepd) che ha presentato oggi la sua relazione annuale 2024, che conclude il suo mandato 2020-2024, incentrato sulla definizione di un futuro digitale più sicuro e segna i vent’anni di attività dell’istituzione a tutela della privacy e dei dati personali dei cittadini.

Wojciech Wiewiórowski, capo del Gepd sottolinea che “il panorama digitale è in costante evoluzione: è un dato di fatto con cui il GEPD ha lavorato negli ultimi 20 anni. Non possiamo prevedere il futuro con esattezza, ma ciò che possiamo fare è utilizzare le nostre risorse, l’intelligenza umana e le diverse competenze in materia di tecnologia e privacy per prepararci alle diverse possibilità e ai rischi che il panorama digitale presenta“.
Il Gepd nel 2024 ha creato l’Unità per l’intelligenza artificiale e la presentazione di una strategia in materia di IA basata sulla governance, la gestione dei rischi e la supervisione, mentre assume il suo nuovo doppio ruolo di autorità competente per la sorveglianza del mercato per la supervisione dei sistemi di IA e la qualifica di organismo notificato per la valutazione della conformità di determinati sistemi di IA ad alto rischio. Il Gepd assume questa missione “per garantire che lo sviluppo e l’uso degli strumenti di IA da parte delle istituzioni, degli organismi, degli uffici e delle agenzie dell’Ue rispettino i più elevati standard di protezione dei dati”, spiega la nota che accompagna la relazione.
L’anticipazione della continua evoluzione digitale è anche alla base dei progetti di previsione del GEPD, compreso il monitoraggio delle tecnologie. Quest’anno, gli sforzi del Gepd in questo settore si sono concentrati sull’esplorazione, la comprensione e la spiegazione dei vantaggi e dei limiti della protezione dei dati delle tecnologie basate sull’IA.
Dal punto di vista delle politiche e della consultazione, sono state pubblicate 97 consultazioni legislative – un numero record – fornendo consulenza sugli aspetti relativi alla protezione dei dati dei prossimi regolamenti dell’Ue che riguardano il codice digitale, la salute, la giustizia e gli affari interni, i portafogli digitali, dimostrando l’impatto diretto sui cittadini dell’Ue e sui loro diritti fondamentali alla privacy.
Secondo il Gepd, è essenziale guardare al futuro, ma anche costruire un futuro digitale più sicuro a partire da oggi. In questo senso, sono raddoppiate le azioni di supervisione e di applicazione della legge, fornendo gli strumenti necessari alle autorità di controllo dell’Ue, sotto forma di pareri di supervisione, verifica e autorizzazione dei trasferimenti internazionali, sessioni di formazione, forum di networking per i responsabili della protezione dei dati, al fine di garantire il rispetto delle leggi dell’Ue in materia di protezione dei dati, ora e in futuro.
“Costruire un futuro sostenibile per la protezione dei dati può essere realizzato solo con basi solide”, afferma il supervisore Wojciech Wiewiórowski. Parte di queste basi è la collaborazione per garantire un’applicazione coerente delle norme dell’Ue in materia di protezione dei dati, elevandole a standard globali, scrive nella sua relazione annuale 2024. “In quest’ottica – continua -, abbiamo collaborato costantemente con il Comitato europeo per la protezione dei dati, di cui siamo membri e segretariato, per affrontare insieme le preoccupazioni in materia di protezione dei dati a livello dell’Ue. Sfruttiamo inoltre la nostra influenza a livello internazionale, attraverso la partecipazione e la leadership al G7 delle autorità per la protezione dei dati e della privacy, ai workshop delle organizzazioni internazionali e ad altre piattaforme internazionali di cooperazione”.