Bruxelles – Al museo ma senza muoversi da casa, giocando, scoprendo e imparando divertendosi. Una visita guidata su misura, per persone che altrimenti avrebbero molte difficoltà a recarsi di persona a vedere teche e opere. Ecco il progetto Tomato, acronimo – The Original Museum Available To Overall (in italiano: Museo originale disponibile per tutti) – che incardina la missione e la vocazione volta a rendere la cultura fruibile davvero per tutti. Finanziato dall’Unione europea attraverso il programma Europa Creativa, Tomato intende rivolgersi in particolare ai bambini e ai giovani provenienti da situazioni di svantaggio di tipo fisico, mentale o sociale.
Un progetto che fin qui vede la partecipazione di otto musei di cinque diversi Paesi Ue (Italia, Austria, Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca), e che per il Belpaese vuol dire la possibilità di scoprire più facilmente il Museo di arte orientale di Venezia e il museo di zoologia Esapolis di Padova. La rete però è più grande (16 partner di otto Stati membri) se si considerano i soggetti coinvolti nella fase realizzativa di kit e applicazioni per smartphone.
La particolarità di Tomato sta nell’unione di giochi da tavola e realtà aumentata. Un tabellone con figure e carte specifiche per museo permette di riprodurre comodamente a casa propria le caratteristiche di base del museo, con le sue stanze e le sue attrazioni, mentre l’apposita app – disponibile per Android e iPhone – permette di andare ancora più in profondità con la visita virtuale al museo.

“Il Museo deve essere un luogo per tutti“, sottolinea Marta Boscolo Marchi, direttrice del Mao. “Acquisire informazioni divertendosi: solo così anche i più giovani possono riscoprire la propria storia e percepire le collezioni come qualcosa di prezioso anche per la loro vita”. La peer education, l’istruzione tra pari senza distinzione alcuna, “ha un ruolo fondamentale in questo processo di appropriazione dei contenuti in maniera attiva”.
Il progetto è aperto a chiunque voglia esprimere interesse di adesione. I singoli musei potranno farsi avanti in qualunque momento e sviluppare il proprio kit di gioco-apprendimento. Intanto in questo particolare progetto l’Italia risulta in prima linea. Gruppo Pleiadi e Venetian Cluster, insieme a Regione Veneto e Direzione regionale musei Veneto del Ministero della Cultura, hanno permesso la realizzazione dei kit per l’esperienza ludico-interattiva, mentre a Venezia un progetto didattico mirato, elaborato dal museo di arte orientale con la scuola primaria Diaz dell’Istituto Comprensivo Morosini, ha portato il kit fisico anche nelle aule scolastiche.