Bruxelles – Giù i tassi di interesse. Le scelte prese dalla Banca centrale europea hanno ripercussioni sull’economia reale. Come? Rendendo più conveniente chiedere soldi. Il costo del capitale diventa meno oneroso, e questo porta a stimolare la domanda. Vediamo più nel dettaglio cosa vuole dire.
Cosa significa un taglio dei tassi di interesse
La riduzione dei tassi di interesse altro non è che la decisione di diminuire il costo a cui le banche centrali prestano soldi alle banche. Avere più denaro diventa più economico, e questa economicità viene trasferita ai clienti (cittadini e imprenditori) nel momento in cui vengono richiesti prestiti. Diventa in sostanza più conveniente e quindi più attraente accendere mutui e fare investimenti.
Azioni e obbligazioni
A proposito di investimenti, una riduzione dei tassi di interesse ha ripercussioni sulle scelte di chi vuole investire una parte dei propri risparmi. Meglio azioni o obbligazioni? Nel caso di specie la scelta di ridurre il costo di prestito del denaro sposta il denaro. Le azioni diventano più attraenti delle obbligazioni, con risparmiatori più propensi a investire sul mercato azionario. Questo perché le obbligazioni vedono ridotto il loro rendimento a dispetto di titoli azionari che possono fruttare maggiori profitti.
Il taglio dei tassi per il debito pubblico
Una riduzione dei tassi di interesse premia anche i governi, che vedono ridotto l’interesse da pagare sul rendimento dei propri titolo di debito sovrano. Per Paesi come l’Italia, ad elevato livello di debito pubblico in rapporto al Prodotto interno lordo, la riduzione dei tassi allevia l’onere di ripagamento del titoli al portatore.
Implicazioni per le banche
Le banche possono guadagnare meno nel concedere soldi a un costo minore, e questo vuol dire meno introiti. Però vuol dire, nel caso di mutui già accessi come in caso di nuovi prestiti, esporsi meno al rischio di insolvenza da parte di famiglie imprese e ridurre il fenomeno noto come crediti deteriorati (i prestiti che si fa fatica a farsi restituire, appunto). Può accadere che alcuni istituti di credito aumentino costi operativi e commissioni per recuperare parte del mancato guadagno derivante dalla riduzione del costo di prestito del denaro conseguente alla riduzione dei tassi di interesse.