Bruxelles – Il Green Deal come leva per la competitività tutta nuova che serve in un mondo che cresce. E’ a questo che serve la sfida della doppia transizione verde e digitale su cui l’Ue sta puntando dall’inizio della passata legislatura. Lo spiega la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Teresa Ribera, nel corso dell’audizione in commissione Lavoro dell’europarlamento. “Il resto del mondo sta migliorando le proprie aspettative“, che sono aspettative di vita, qualità della vita, e crescita economica. “E’ normale che ci sia appetito per questi Paesi”, e l’Ue deve convincere investitori e imprese a restare in Europa.
Per riuscire a fare ciò e rimanere al centro del mondo, bisogna continuare con l’agenda di trasformazione dei processi produttivi. “Dobbiamo scommettere su qualcosa che permetta di produrre qualcosa di nuovo e più tecnologico“, scandisce Ribera, che quindi chiarisce: “La transizione verde e digitale è proprio questo“. Non si tratta di dover costruire qualcosa di nuovo, ma pure di convertire quanto già esistente. “L’industria tradizionale, per essere più competitiva, deve de-carbonizzarsi”.
L’invito che la vicepresidente esecutiva responsabile per la Transizione pulita e competitiva è dunque quella di continuare a spingere sull’agenda dell’Unione europea, a tutti i livelli. “La Commissione può aiutare molto, ma il ruolo dei governi nazionali e regionali resta fondamentale” per un pieno successo delle strategie di modernità incardinate nelle trasformazioni ecologica e digitale.
In questo sforzo collettivo Bruxelles continuerà a sostenere gli Stati membri attraverso la ‘cabina di regia’ rappresentata dall‘osservatorio per la transizione giusta, considerato indispensabile per monitorare lo stato di avanzamento dell’agenda europea. “Parliamo di un processo di trasformazione mai avuto finora, che procede ad una velocità senza precedenti”, ricorda ancora Ribera. “Ecco perché abbiamo creato l’osservatorio. I dati sono fondamentali”. Come l’intera agenda che non si vuole rimettere in discussione. Un messaggio volto a rassicura quanti temono che l’agenda di competitività con gli obiettivi di semplificazione possano rimettere tutto in discussione.