Bruxelles – I dazi americani colpiscono tutti e colpiscono duro, e non c’è da sorprendersi se, oltre a scuotere le economie di tutto il mondo, riescono anche ad avvicinare chi ne è oggetto. Dopo che l’acceso scambio di minacce tra l’amministrazione del presidente Usa Donald Trump e il governo di Pechino ha alzato il tono della confrontazione ai due capi del Pacifico, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha approfittato del cinquantesimo anniversario dei rapporti diplomatici tra l’Europa e la Cina per parlare di ordine commerciale con Li Qiang, premier della Repubblica Popolare.
Come comunica la Commissione, la presidente ha telefonato oggi (8 aprile) al primo ministro per discutere dello stato delle relazioni tra Ue e Cina, trattando una serie di tematiche a partire dalla necessità di mantenere la stabilità e prevedibilità dell’economia globale. In risposta alle diffuse interruzioni causate dalle tariffe imposte da Trump, von der Leyen ha sottolineato “la responsabilità che Europa e Cina, in quanto due dei più grandi mercati al mondo” ricoprono nel sostenere “un sistema commerciale forte e riformato, libero, equo e basato su regole di parità”. In questa direzione, la leader dell’esecutivo europeo ha invocato una risoluzione negoziata della situazione attuale, evidenziando la necessità di evitare ulteriori escalation, e rimarcato il ruolo critico della Cina nel contenere possibili deviazioni commerciali generate dai dazi, particolarmente nei settori già colpiti dalla sovracapacità globale. Von der Leyen e Li, fa sapere la Commissione, hanno discusso la possibilità di istituire un meccanismo per monitorare tali deviazioni e per garantire una risposta adeguata ad ogni sviluppo.
Ue e Cina saranno anche accomunati dai dazi e dal peso globale dei propri mercati, ma i nodi da sciogliere per alleggerire il rapporto tra i due restano ancora molti. A questo proposito la presidente, oltre che invitare a una maggiore cooperazione in tema di agenda climatica e transizione industriale verde, ha affrontato il tema del commercio sino-europeo, “richiamando l’urgenza di soluzioni strutturali per ribilanciare il rapporto commerciale bilaterale ed assicurare un migliore accesso per i prodotti, i servizi e le compagnie europee al mercato cinese”. Riguardo all’Ucraina, altro tema caldo, von der Leyen ha ricordato che le condizioni di pace debbono essere determinate dall’Ucraina stessa, e ha invitato la Cina ad “intensificare i suoi sforzi per contribuire in modo significativo al processo di pace”.
L’atteggiamento di Donald Trump nei confronti della Cina e il suo rifiuto della proposta europea “zero per zero” per le macchine e i beni industriali, definita oggi dal commander in chief “non abbastanza buona”, hanno così spianato la strada per il dialogo europeo con il gigante asiatico che, fiaccato dai dazi e dal crollo della borsa, da Bruxelles appare ora più simile ad un partner commerciale che all'”attore ibrido che minaccia l’Ue” del libro bianco sulla difesa. Anche per questo, I’Eu-China summit previsto a luglio sarà un’occasione interessante per scoprire che forma stanno assumendo i rapporti tra i due attori globali.