Bruxelles – Ratificare l’accordo commerciale con il Mercosur, adesso più che mai. La Commissione europea vuole convincere in tutti i modi gli Stati membri a non lasciar morire un’intesa la cui mancata applicazione sarebbe un clamoroso autogol. “Riteniamo che abbia una grandissima importanza, non tanto economica quanto geopolitica“, scandisce Olof Gill, portavoce dell’esecutivo comunitario responsabile per le questioni commerciali. “Quindi certamente investiremo tempo ed energie per spiegare agli Stati membri che succede nel mondo e l’opportunità che offre” l’accordo siglato a fine 2024.
Quello che sta accadendo, e ciò a cui il portavoce della Commissione Ue si riferisce, è un mondo imprevedibile, instabile, di cui la politica protezionistica del presidente statunitense Donald Trump è solo l’ultimo capitolo. “La diversificazione commerciale non è una priorità nuova della Commissione“, continua Gill, ma scelte e comportamenti d’oltre Atlantico non fanno che conferire un’importanza ulteriore, tutta nuova e tutta strategica, alle mosse di un esecutivo comunitario che proprio in funzione anti-Trump ha cercato l’accordo con i Paesi Mercosur (Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay più il Venezuela sospeso).
L’accordo di libero scambio Ue-Mercosur “rappresenta tante opportunità per entrambe le parti, in una realtà geopolitica incerta”, insiste il portavoce della Commissione europea, dove ormai dell’ormai tradizionale alleato statunitense non ci si fida più. Di fronte alla richiesta di commenti ai mancati contro-dazi alla Russia, Paese teoricamente ostile, mentre i teorici amici europei sono stati oggetti di tariffe, Gill sceglie la via del “no comment” immediatamente rotta dalla portavoce capo, Paula Pinho: “Abbiamo difficoltà a capire la logica delle scelte di Trump”: