- L'Europa come non l'avete mai letta -
mercoledì, 14 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Green Economy » Le norme Ue sugli obblighi di sostenibilità aziendali a un passo dal rinvio. E a rischio smantellamento

    Le norme Ue sugli obblighi di sostenibilità aziendali a un passo dal rinvio. E a rischio smantellamento

    I Paesi membri hanno già dato il via libera alla proposta di von der Leyen di rinviare di due anni gli obblighi di rendicontazione societaria (CSRD) e di un anno la direttiva sulla due diligence (CSDDD). Ora al voto l'Eurocamera: in corso trattative tra i gruppi, l'arco progressista teme modifiche sostanziali

    Simone De La Feld</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@SimoneDeLaFeld1" target="_blank">@SimoneDeLaFeld1</a> di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    28 Marzo 2025
    in Green Economy
    greenwashing sostenibilità

    Bruxelles – L’Unione europea sta per mettere nel cassetto due importanti direttive relative al Green Deal, faticosamente approvate prima del cambio di legislatura, nel nome della semplificazione. Dopo il via libera dei Paesi membri al rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione sociale e ambientale (CSRD) e di un anno delle norme di vigilanza in materie di sostenibilità, ora tocca all’Eurocamera, che la prossima settimana si esprimerà sull’ok alla procedura d’urgenza e – in caso di voto positivo – sulla proposta di rinvio.

    I gruppi politici stanno negoziando. Non tanto sullo spostare in là l’applicazione delle direttive, su cui sono ormai tutti d’accordo, ma sulle modifiche sostanziali alle norme, già messe sul piatto dalla Commissione europea con il pacchetto di semplificazione “Omnibus I”, lo scorso 26 febbraio. Nel pacchetto infatti non c’è solo la proposta rinominata ‘Stop the clock’, che congela le scadenze per uniformarsi alle direttive: Omnibus include anche una proposta di alleggerimento del contenuto e dei requisiti dei doveri di diligenza e della rendicontazione in materia di sostenibilità.

    Il Consiglio dell’Ue, dando il beneplacito al rinvio urgente delle direttive, ha sottolineato che “un eventuale rapido accordo tra i colegislatori concederà loro il tempo per concordare modifiche sostanziali alla CSRD e alla CSDDD”. In sostanza, l’esecutivo Ue ha proposto di rimuovere circa l’80 per cento delle imprese dallo scopo della direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, per concentrarsi sulle imprese più grandi e con il più forte impatto su ambiente e società. Una proposta, questa, che divide i gruppi politici della ‘maggioranza Ursula’.

    I commissari Ue Valdis Dombrovskis e Maria Luís Albuquerque presentano il pacchetto Omnibus, 26/2/25

    È utile riavvolgere il nastro: le due leggi hanno avuto un percorso travagliato, con passi indietro dei Paesi membri ad accordo già raggiunto e tentativi di annacquamento a posteriori. Alla fine, i colegislatori hanno stabilito che le norme sulla rendicontazione sociale si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, e in un momento successivo anche alle piccole e medie imprese quotate. Più complesso il discorso per i requisiti sul monitoraggio e la mitigazione dell’impatto negativo delle aziende su tutta la catena di attività industriale, da cui dopo negoziati estenuanti sono già state escluse le aziende con meno di mille dipendenti e 450 milioni di fatturato.

    La proposta di rinvio prevede che la CSRD venga osservata a partire dal 2027 (anziché da quest’anno) e la CSDDD dal 2028 (anziché dal 2027). Ecco perché Bruxelles sta procedendo a ranghi serrati, perché l’applicazione delle direttive è già dietro l’angolo. Martedì (1 aprile) gli eurodeputati decideranno con un voto per alzata di mano se applicare la procedura d’urgenza ed esprimersi sul rinvio – questa volta per appello nominale – già due giorni dopo, giovedì 3 aprile.

    Il Partito Popolare Europeo, primo gruppo all’Eurocamera e perno di qualsiasi maggioranza, è stato chiaro: non si fermerà ad un semplice slittamento temporale. “Cambieremo questi standard, c’è un’ampia maggioranza in Parlamento che vuole semplificarli“, ha dichiarato oggi Daniel Köster, portavoce dei cristiano democratici. Köster ha aggiunto che “ci sono stati colloqui positivi” con diversi gruppi politici, precisando che il Ppe “sta cercando una maggioranza al centro del Parlamento”. A partire dai socialdemocratici, che però non vedono di buon occhio un’eccessiva deregolamentazione e che – per sostenere il rinvio delle due direttive green – vorrebbero garanzie sulle modifiche successive.

    I presidenti del gruppo S&d, Iratxe Garcia Perez, e del Ppe, Manfred Weber

    “Stiamo negoziando, siamo costruttivi e ottimisti che raggiungeremo un accordo”, afferma il gruppo S&d. L’eurodeputato del Partito Democratico, Brando Benifei, ha spiegato che è in corso un confronto nel gruppo socialista “per capire come evitare che si coaguli una maggioranza a destra per danneggiare temi sociali e ambientali”, e parallelamente una “discussione con altri gruppi per evitare una deriva a destra“.

    Destra che, a prescindere dalla volontà del Ppe di cercare maggioranze al centro, ha assicurato il proprio supporto per prendere a picconate i due provvedimenti. Secondo i Conservatori e Riformisti (Ecr), il rinvio “è solo un primo passo”, perché “gli obblighi di rendicontazione nella forma attuale sono sproporzionati e dannosi per la competitività”. Per i Patrioti per l’Europa le aziende “vogliono una vera semplificazione, regole eque e meno burocrazia, e la fine delle normative ideologiche”. Il portavoce del gruppo sovranista, Alonso De Mendoza, ha ammiccato ai popolari: “Non ci interessano le etichette politiche, ci interessano i risultati. Lavoriamo insieme”, ha affermato.

    A conti fatti, al Parlamento europeo esiste già una maggioranza a destra, la cosiddetta maggioranza Venezuela. Basta che i 188 deputati popolari votino compatti con i partiti più estremisti. “Il problema non è soltanto la destra, perché trova maggioranza se viene sostenuta dal partito popolare. Noi cercheremo di richiamare il Ppe all’impegno degli anni passati“, ha ammesso l’eurodeputato dei Verdi, Ignazio Marino. Il gruppo dei Verdi, seppur accusando la Commissione europea di “creare caos e incertezza per le imprese”, si è detto “aperto al dialogo e alla negoziazione con le forze democratiche”.

    Tags: due diligencegreen dealomnibus package

    Ti potrebbe piacere anche

    Il commissario per il Commercio, Maros Sefcovic, durante il dibattito d'Aula sulla politica Usa dei dazi [Strasburgo, 6 maggio 2025]
    Economia

    Dazi, l’Aula di Strasburgo invoca una risposta decisa contro Trump. La destra attacca il Green Deal

    6 Maggio 2025
    Thomas Kattnig
    Economia

    INTERVISTA/ Thomas Kattnig (Cese): “La mobilità sostenibile è un diritto sociale”

    2 Maggio 2025
    Green Economy

    Roswall: “Non intendiamo rivedere il Green Deal né ritirarne la legislazione”

    14 Aprile 2025
    Ursula von der Leyen
    Politica

    I cittadini europei sono favorevoli al riarmo e ai contro-dazi verso gli Usa

    7 Aprile 2025
    due diligence sostenibilità
    Green Economy

    Socialisti e verdi tornano in riga, Strasburgo dà il via libera al rinvio delle norme Ue sulla sostenibilità aziendale

    3 Aprile 2025
    rinvio due diligence
    Green Economy

    Il rinvio delle norme Ue sulla sostenibilità aziendale spacca la maggioranza europeista. Ppe e liberali guardano a destra

    1 Aprile 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    rifugiati Bulgaria

    Le deportazioni di rifugiati dal Regno Unito alla Bulgaria potrebbero violare i diritti umani

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    13 Maggio 2025

    Secondo diverse organizzazioni non governative e studi legali britannici, le espulsioni dei richiedenti asilo da Londra a Sofia costituirebbero una...

    albania elezioni rama

    “Intimidazioni e abuso di risorse pubbliche”: l’Osce getta ombre sul trionfo elettorale di Rama in Albania

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    13 Maggio 2025

    Il premier socialista è stato riconfermato per la quarta volta, ottenendo il 52,1 per cento dei voti e 82 seggi...

    Ursula von der Leyen, President of the European Commission, receives representatives of the association of victims of the floods in Valencia (Foto: Commissione europea)

    Alluvione di Valencia, i parenti delle vittime chiedono all’Ue verità e giustizia

    di Marco La Rocca
    13 Maggio 2025

    Dopo il disastro che ha colpito la Spagna lo scorso ottobre, una delegazione di associazioni ha incontrato Metsola e von...

    giuseppe conte

    Conte a Bruxelles per dire no al riarmo: “In Ucraina la strategia bellicista è una scommessa fallita”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    13 Maggio 2025

    L'ex premier al Parlamento europeo insieme al Network giovani del Movimento 5 Stelle. Indicazioni di voto in vista del referendum...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione