Bruxelles – Un potentissimo sisma ha colpito il Sudest Asiatico questa mattina (28 marzo) , con una violenta scossa di magnitudo 7.7 registrata a nord-est di Sagaing, in Myanmar, intorno alle 7:20 ora italiana. Secondo i dati diffusi dallo United states geological survey (Usgs), il terremoto si è verificato a una profondità di 10 chilometri, coprendo un’area che comprende anche la Thailandia centrale e settentrionale e la provincia dello Yunnan, nella Cina sud-occidentale.
La giunta al potere in Myanmar ha dichiarato lo stato di emergenza in sei regioni: Sagaing, Mandalay, Magway, il nordest di Shan, Naypyidaw e Bago. Le autorità hanno inoltre fatto appello alla comunità internazionale affichè vengano inviati aiuti umanitari a sostegno della popolazione colpita. Stato d’allerta anche nella capitale thailandese Bangkok, dove sono stati fatti evacuare negozi, uffici ed abitazioni a seguito delle potenti scosse, 8 per ora i morti. Un grattacielo di 30 piani in costruzione è crollato, mentre i media riferiscono che vi sarebbero ancora decine di operai intrappolati sotto le macerie.

I danni maggiori si sono verificati in Myanmar: secondo quanto riporta il quotidiano locale The Global Newlight of Myanmar, il terremoto ha causato il crollo del vecchio ponte di Sagaing e di diversi edifici a Mandalay, Nay Pyi Taw, Pyinmana, Aungban e Inle. I danni includono anche il crollo del ponte Dotehtawadi sulla Yangon-Mandalay Expressway e di alcune porzioni della Yangon-Mandalay Expressway, causando la chiusura di alcune strade lungo il percorso. Anche gli aeroporti di Mandalay e Naypyidaw sono stati gravemente danneggiati dal sisma. L’ospedale di Naypyidan è al momento il luogo di arrivo della maggior parte dei feriti, dove decine di persone vengono soccorse fuori dal pronto soccorso ormai saturo. Il leader della giunta birmana Min Aung Hlaing si è già recato sul posto.
Il conto delle vittime continua a salire e sono ad ora 140 quelle accertate. Tra queste, secondo l’emittente Xinhua, dieci persone sono decedute a seguito del crollo di una moschea a Mandalay, ed altre otto nel crollo di un edificio in costruzione nella città. Un numero purtroppo provvisorio, come sottolinea l’Usgs: “È probabile che si verifichino numerose vittime e danni ingenti e che il disastro sia molto diffuso. Potrebbero esserci migliaia di decessi“. L’agenzia scientifica Usa sottolinea che “la popolazione di questa regione risiede in strutture vulnerabili alle scosse sismiche, sebbene esistano strutture resistenti. I tipi di edifici vulnerabili predominanti sono quelli informali, costruiti ad esempio in metallo o legno, e quelli con materiale sconosciuto o vario”.
In solidarietà alle vittime è intervenuta la Commissione europea. In un post su X la commissaria alla Gestione delle crisi Hadja Lahbib ha affermato che l’Ue “sta monitorando la situazione e ha attivato lo strumento di osservazione terrestre Copernicus per facilitare la valutazione dell’impatto”. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha espresso vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e riaffermato la mobilitazione dei satelliti, in aiuto dei primi soccorritori. “Siamo pronti a fornire più supporto. Siamo con voi in piena solidarietà” ha concluso la presidente.
Heartbreaking scenes from Myanmar and Thailand after the devastating earthquake.
My thoughts are with the victims & their families.
Europe’s Copernicus satellites are already helping first responders.
We are ready to provide more support.
We stand with you in full solidarity. https://t.co/J7tX7ZJZrF
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 28, 2025