Bruxelles – Una cosa non esclude l’altra: “Case sostenibili e a prezzi accessibili non sono in contraddizione“. Ne è convinta Irene Tinagli (Pd/S&D), presidente della commissione speciale Crisi abitativa nell’Ue, che inizia a tracciare una rotta tutta europea per cercare di dare risposta a un problema, quello del caro-affitto e del caro-mutuo, che ha visto la Commissione europea dover creare un nuovo responsabile ad hoc per il tema (il danese Dan Jorgensen), e il Parlamento europeo un nuovo organismo, la commissione speciale di cui Tinagli è appunto presidente.
“Questa commissione non lavora con idee pre-costituite”, sottolinea Tinagli. La linea d’azione, spiega, è quella di “raccogliere informazioni, pareri” e tutto quanto serve per stilare il futuro rapporto da inoltrare alla Commissione europea, responsabile per le proposte utili a garantire a tutti diritto e accesso alla casa. Non si sbilancia sulle tempistiche, dato un lavoro appena agli inizi, ma la futura relazione “conterrà delle conclusioni” utili per prevedere “proposte” che si annunciano multiple per numero e natura . “L’aumento del costo degli affitti e del prezzo di acquisto degli immobili è comune – spiega -, mentre le cause possono essere diverse“. Per questo, prosegue, “vogliamo esplorare tutte le possibili cause così da sviluppare strumenti flessibili”.
Quello che però vuole mettere in evidenza, e insiste sul concetto, è la possibilità di non dover imporre scelte. “Nella casa a prezzi accessibili la casa sostenibile è quella dove pagare meno per le bollette senza dover spendere l’intero stipendio”, continua ancora la presidente della commissione parlamentare speciale, consapevole che il Parlamento potrà comunque poco. “Serve uno sforzo condiviso a tutti i livelli”, sottolinea, in quello che è un esplicito invito a governi centrali e amministrazioni locali a un cambio di passo e di paradigma.