Bruxelles – Non c’è due senza tre. Il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa ha sciolto ieri sera (20 marzo) l’Assembleia da República, il Parlamento monocamerale di Lisbona, e indetto elezioni anticipate per il prossimo 18 maggio tramite un decreto entrato in vigore oggi. È la terza volta in tre anni che i cittadini lusitani si recano alle urne prima della scadenza naturale della legislatura.
La decisione del capo dello Stato era inevitabile dopo il collasso del governo di minoranza guidato da Luís Montenegro, durato meno di un anno. Lo scorso 11 marzo, l’esecutivo di centro-destra non era sopravvissuto ad un voto di fiducia posto in Aula dallo stesso premier che cercava di arginare lo scandalo in cui è stato coinvolto relativamente ad una società di consulenza a lui collegata, Spinumviva.
Si apre dunque per il Paese iberico la strada delle urne anticipate, dalle quali tuttavia ci si aspetta risultati sostanzialmente in linea con quelli dell’anno scorso: l’Alleanza democratica (Ad) di Montenegro rimane in testa con poco meno del 31 per cento dei consensi, rincorsa dai socialisti del Ps (28,4 per cento) e con l’ultradestra nazionalista di Chega al terzo posto (quasi al 17 per cento).