Bruxelles – Sono tante, tutte diverse. Le più comuni sono ipertensione, arteriosclerosi, restringimento e occlusione del vasi coronarici, ictus, angina pectoris. Ma la lista non si esaurisce qui. Qualunque sia il nome, le malattie circolatorie, quelle che interessano e colpiscono i vasi sanguigni (vene e arterie) sono la principale causa di morte nell’Ue. Eurostat stima che un decesso su tre sia dovuto a questa tipologia di patologie. Così almeno certificano i dati completi più recenti, del 2022, anno in cui sulle 5,16 milioni di morti 1,68 milioni è stato dovuto proprio alle malattie circolatorie, responsabili dunque del 32,8 per cento delle dipartite premature.
I dati raccolti dall‘istituto di statistica europea confermano una situazione consolidata. E’ dal 2011, da quando si i è iniziato a raccogliere dati di questo tipo, che le malattie circolatorie risultano la causa principale di morte per uomini e donne dell’Unione europea, con un numero di vittime pressoché stabile. Se nel 2011 si registrarono 1,7 milioni di decessi per problemi a vene e arterie, a distanza di undici anni il numero si è solo leggermente ridotto a 1,6 milioni. Nello specifico si è passati da 1.704.335 a 1.687.874 casi mortali, una differenza positiva di 16.461 unità.
Quello che emerge è che le malattie circolatorie uccidono più dei tumori, seconda ragione esposta nei certificati di morte. Stando ai dati del 2022, il 32,7 per cento dei decessi è stato causato da patologie venoso-arteriose, il 22,3 per cento da cancro e il 7 per cento da malattie respiratorie.
Il dato generale non risparmia neppure l’Italia. I dati mostrano come anche nello Stivale la malattie circolatorie sono ormai strutturalmente la principale causa di morte. Nel 2022, sui 721.974 decessi accertati, 222.717 sono derivati da ictus, ipertensioni, trombosi e affini, seguito da neoplasmi maligni (164.937 casi mortali). Al terzo posto casi identificati di COVID-19 (51.441), e al quarto posto malattie al sistema respiratorio (50.686).