Bruxelles – Nel 2024 su strade e autostrade di tutta Europa circa 19.800 tra uomini e donne sono morti a seguito di incidenti. Rispetto ai numeri del 2023 si tratta di un “leggero calo”, pari al 3 per cento, o 600 vite perse in meno. Lo rileva la Commissione europea nei dati preliminari diffusi oggi (18 marzo). Le cifre non fanno sorridere, poiché, rileva l’esecutivo comunitario, “il ritmo complessivo del miglioramento resta troppo lento e la maggior parte degli Stati membri non è sulla buona via per raggiungere l’obiettivo dell’Ue di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030″, obiettivo che l’Ue si è posta ormai quasi 10 anni fa, nel 2018.
“La riduzione del 3 per cento delle vittime non è sufficiente”, lamenta Apostolos Tzitzikostas, commissario per i Trasporti e il turismo sostenibili. “Troppe vite vengono ancora perse sulle nostre strade ogni anno. Dobbiamo accelerare gli sforzi per migliorare la sicurezza stradale – spiega -, in particolare per gli utenti vulnerabili e nelle aree ad alto rischio come le strade rurali”.
Già, le strade rurali continuano a rappresentare il rischio maggiore di incidenti mortali, con il 52 per cento dei decessi che si verificano su queste strade. La maggior parte dei decessi sulle strade (77 per cento) coinvolge uomini, mentre gli adulti più anziani (gli over 65) e i giovani (fascia 18-24 anni) sono particolarmente vulnerabili. Per quanto riguarda la tipologia di utenti della strada, gli occupanti delle automobili rappresentano la quota maggiore di decessi, seguiti dai motociclisti (20 per cento), dai pedoni (18 per cento) e dai ciclisti (10 per cento).